15 – 19 ottobre 2021
Palazzo Poste, Verona
Lida Abdul, Simona Andrioletti, Edgardo Aragón, Sofia Borelli, Elisa Caldana, Daniela Comani, Forensic Architecture, Regina José Galindo, Rodrigo Garrido, Debora Hirsch, Inhabitants, Michal Martychowiec, Rebecca Moccia, Giuliana Racco, belit sağ, Santiago Sierra, Diego Tonus, Chiara Ventura, Amir Yatziv, Dagmawi Ymer
BLAST estetiche della violenza tra immagine, video e documento è una mostra, ideata e curata da Jessica Bianchera e Marta Ferretti, con la consulenza curatoriale di Beatrice Benedetti e Nina Fiocco, insieme a Giulia Costa. Realizzata in occasione della XVI edizione di ArtVerona, nell’ambito del programma Video&TheCity, si terrà dal 15 al 19 ottobre negli spazi di Palazzo Poste – prestigioso edificio progettato da Ettore Fagiuoli negli anni ’20 del Novecento – ex sede delle Poste italiane, che riapre alla città il Salone degli Sportelli dopo il passaggio a proprietà privata e gli interventi di restauro, favorendo l’incontro tra antico e contemporaneo e restituendo alla città un luogo di grande rilevanza storica e architettonica.
La mostra – realizzata con il prezioso contributo di Boccanera Gallery, Galleria Giorgio Persano, Galleria Studio G7, Laveronica arte contemporanea, Mazzoleni, mor charpentier, MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Prometeo Gallery, Rodriguez Gallery, Spazio Cordis – presenta una selezione di artisti di riconosciuta fama internazionale, insieme a giovani provenienti da differenti background culturali, i quali utilizzano il video e l’immagine in movimento per analizzare e testimoniare diverse “categorie” di violenza in contesti individuali e collettivi, spesso incorporando nuove tecnologie e modalità di circolazione digitale: Lida Abdul, Simona Andrioletti, Edgardo Aragón, Sofia Borelli, Elisa Caldana, Daniela Comani, Forensic Architecture, Regina José Galindo, Rodrigo Garrido, Debora Hirsch, Inhabitants, Michal Martychowiec, Rebecca Moccia, Giuliana Racco, belit sağ, Santiago Sierra, Diego Tonus, Chiara Ventura, Amir Yatziv, Dagmawi Ymer.
Sarà inoltre possibile consultare i documenti e le opere di alcuni archivi video digitali autorganizzati, tra cui LOOP Barcelona, bak.ma e Archivio delle memorie migranti.
Il progetto si propone di esplorare in modo allargato e partecipato la relazione tra violenza, documento e verità pubblica attraverso l’uso del mezzo video. In particolare, si focalizza sul video come strumento di documentazione, ricerca e rielaborazione narrativa, affrontando il concetto di violenza come categoria morale, sociale, politica e come dimensione relativa che non si compone solo di gesti e situazioni esplicite, ma anche di azioni sottili, mascherate.
Prendendo in considerazione alcune delle tendenze artistiche attuali che fanno proprie metodologie e pratiche di ricerca e produzione di immagini, dati e informazioni provenienti da ambiti trasversali, – quali ad esempio le scienze forensi, l’architettura, il giornalismo e l’attivismo – BLAST vuole sviluppare una riflessione condivisa su diverse modalità di percepire, analizzare e restituire episodi e dinamiche di forza, violenza e potere a livello individuale ma anche collettivo e sulla loro rappresentazione e distribuzione digitale.
La mostra è apice di un progetto di ricerca ideato e curato da Jessica Bianchera e Marta Ferretti, con la consulenza curatoriale di Beatrice Benedetti e Nina Fiocco e l’assistenza curatoriale di Giulia Costa, promosso da Urbs Picta in collaborazione con una rete di partner con enti e istituzioni pubbliche e private che si occupano di video e immagine in movimento o che intercettano nelle proprie attività i temi di indagine. Oltre alla mostra, infatti, il progetto, iniziato a dicembre 2020, si compone di diverse aree di intervento principalmente finalizzate ad affermare l’importanza dei linguaggi dell’arte contemporanea come vettori di analisi, coinvolgimento e crescita sociale e culturale: learning (una serie di laboratori didattici e attività formative); forum (un programma di appuntamenti che include talks, una tavola rotonda e proiezioni di ulteriori opere, film e documentari); virtual (un apparato virtuale con anteprime, screening e dirette); alliances(per dare valore alle competenze dei partner e al loro contributo al progetto).
L’intero progetto è accompagnato da una pubblicazione ideata non come semplice catalogo, ma come ulteriore sviluppo della fase di ricerca che verrà presentata in occasione della mostra e nell’ambito di ArtVerona. La pubblicazione è curata da TBD ULTRAMAGAZINE, realizzata in collaborazione con Asht*art consultancy ed edita da SIZ Industria Grafica.
BLAST è la seconda edizione di un progetto pluriennale curato da Jessica Bianchera e Marta Ferretti, insieme a Giulia Costa, volto ad approfondire gli immaginari del presente attraverso il video e l’immagine in movimento. La prima edizione, To Be Played. Video, immagine in movimento e videoinstallazione nella generazione Ottanta (2019) è stata realizzata in collaborazione con Giardino Giusti, ArtVerona, Careof e con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della Provincia di Verona, del Comune di Verona, dell’Accademia di Belle Arti di Verona. Si è tenuta presso Giardino Giusti (Verona) e in particolare nelle sale dell’Appartamento ‘900, riaperto e inaugurato con un nuovo allestimento proprio in occasione della mostra.
Palazzo Poste
Piazza Viviani 7, Verona
Associazione Culturale Urbs Picta
+393471729802, progetti@urbspicta.org, www.urbspicta.org
BLAST è realizzato grazie al sostegno, al supporto e alla partecipazione di partner nazionali e internazionali, in particolare: AGIVERONA, Archivio delle memorie migranti, ArtVerona, Careof, Cestim, Circolo del Cinema, Consorzio Sol.Co con WelfCare, Energie Sociali, Filema, InHabitat, Interzona, Le Fate Onlus, LOOP Barcelona, Palazzo Poste Verona, Recontemporary, Seven Gravity collection per quanto riguarda i contenuti scientifici e la realizzazione di talks e laboratori; Asht*art consultancy per quanto riguarda il visual concept del progetto e la realizzazione di una campagna di crowdfunding a sostegno dell’iniziativa; SIZ Industria Grafica in quanto partner editoriale e di stampa della pubblicazione; Fondazione Cariverona come principale sostenitore dell’intero palinsesto di attività, Aquileia Capital Services s.r.l. per la sede di Palazzo Poste e il Comune di Verona, che sostiene numerose attività nell’ambito dell’Assessorato alla Cultura e dell’Assessorato Pari Opportunità.
BLAST gode, inoltre, del patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della Provincia di Verona, del Comune di Verona, dell’Accademia di Belle Arti di Verona e di Fondazione Italia Patria della Bellezza, che ha selezionato il progetto come meritevole tra oltre settanta candidature.
Immagine di copertina: Daniela Comani, Archive in Progress, 2015-2020, still da video loop, 40’, courtesy Galleria Studio G7, Bologna