2 – 10 Ottobre 2021
Rocca Colonna e Borgo medievale, Castelnuovo di Porto (RM)
Nel primo weekend di ottobre, sabato 2 e domenica 3, due giorni di inaugurazione animeranno il castello e il borgo medievale di Castelnuovo di Porto tra mostre, letture portfolio, presentazioni, proiezioni e installazioni per concludersi nel weekend successivo sabato 9 e domenica 10 con un programma altrettanto ricco con la presenza, tra gli altri, del fotografo Joan Fontcuberta con l’atteso talk La Corsa alla Luna e la visione fotografica.
Il festival si muove da sempre per un confronto reciproco tra le arti, oltrepassandone i confini, facendoli diventare vie di incontro e di scambio. Le sale del Castello Colonna si aprono anche quest’anno all’esperienza artistica come motivo di rigenerazione sociale, culturale ed estetica.
Il festival dedicato da sempre alle innumerevoli declinazioni del paesaggio quest’anno avrà come tema IL PAESAGGIO FUTURO rappresentazione / immaginazione.
L’ INPUT POETICO elemento portante del festival, lo scorso anno affidato alla poesia di Cesare Pavese, quest’anno è affidato alle parole di Giordano Bruno, che preferì bruciare sul rogo piuttosto che rinnegare la sua idea di spazio infinito e infiniti mondi.
“Ed in questi libri particolarmente si può veder l’intenzion mia e quel che ho tenuto;
la qual insomma è ch’io tengo un infinito universo, cioè effetto della infinita divina potentia, perché io stimavo cosa indegna della divina bontà et potentia, che possendo produr, oltra questo mondo un altro et altri infiniti, producesse un mondo finito.
Sì che io ho dechiarato infiniti mondi particulari simili a questo della terra;
la quale con Pittagora intendo uno astro, simile alla quale è la Luna, altri pianeti et altre stelle, le qual sono infinite;
et che tutti questi corpi sono mondi et senza numero, li quali constituiscono poi la università infinita in uno spatio infinito;
et questo se chiama universo infinito, nel quale sono mondi innumerabili“.
Giordano Bruno, Venezia, il 2 giugno 1592, durante l’interrogatorio dell’inquisitore.
Vogliamo immaginare possibili scenari del paesaggio futuro: riflettere sul senso che il paesaggio assume nelle forme della rappresentazione contemporanea e la sua relazione con lo spazio e con il tempo.
Volgere lo sguardo ai vuoti del paesaggio presente e al riflesso delle immagini del passato, tra i silos, le spiagge fluviali metropolitane, i campi fotovoltaici, tra le colline eoliche e la bellezza spontanea della natura.
Interrogarsi sul mistero della vita in una notte piena di stelle tra gli spazi residuali dei sottopassi, dei sovrappassi, tra i lotti edificabili in attesa di.
(Era ciò che immaginavamo come futuro?)
Avere consapevolezza del presente nello sguardo di chi raccoglie cobalto da versare nei paesaggi surreali dei videogiochi, viaggiare nelle pieghe dei deep dream, gli output dell’algoritmo, che fotografano cosa sognano le intelligenze artificiali.
(Negli occhi tecnologici dei replicanti i sogni si confondono con le nostre immagini?)
Contemplare la possibilità di cambiamento, di diversi futuri da quelli che il quotidiano sembra imporci con violenza, aprirsi a un possibile che ridisegni il necessario altrove. Considerare la possibilità di reinventarsi immaginando tutte le possibili declinazioni della differenza di genere.
(Lo sguardo futuro può prendere posizione pur nel fluire libero del tempo?)
Se nel mondo digitale la rappresentazione (che appartiene alla materia del presente, del qui e ora, sostanza finita, prestabilita, dominata dal potere dell’autorappresentazione) è affidata a un procedimento sistematico di calcolo che serve a risolvere un problema, è nei luoghi rimasti senza controllo e sorveglianza che sembra abitare la divinità in grado di rimettere in moto l’immaginazione e la poesia, strumenti senza i quali è impossibile immaginare gli infiniti paesaggi del futuro.

LE MOSTRE. Tra i lavori in mostra ci saranno:
l’artista palestinese Larissa Sansour con After, una narrazione fantapolitica in bianco e nero che intercetta le dinamiche della memoria e della nostalgia, a cura di Ursula Hawlitschka e Manuela De Leonardis, in collaborazione con Montoro 12 gallery Roma / Bruxelles e con il patrocinio dell’Accademia di Danimarca e Ambasciata della Danimarca.
Il fotografo sloveno Matjaz Krivic col suo reportage Lithium road: ipnotico, attuale e drammatico reportage sul litio, il minerale del ventunesimo secolo che l’ha portato a scattare dalle miniere in Bolivia alle fabbriche di batterie in Cina.
L’artista coreana Sinae Yoo che in Guilt Trip indaga il rapporto tra paesaggi virtuali e fisici, a cura di Manuela De Leonardis e in collaborazione con The Gallery Apart, Roma.
Bianca Salvo, con il lavoro The Universe Makers, in collaborazione con Les Boutographies, Rencontres photographiques de Montpellier e l’associazione PhotoTales, Roma.
Extramoon collettiva con le opere di 12 artisti internazionali (Sara Colaone, Joan Fontcuberta, Tahia Farhin Haque, Yuko Kotaki, Sara Munari, Luca Maria Patella, Daniel Rothbart, Jack Sal, Natalia Saurin, Larissa Sansour, Noriko Yamaguchi e Francesco Zizola che hanno guardato alla luna come paesaggio del futuro in cui proiettare il proprio mondo interiore, a cura di Manuela De Leonardis, in collaborazione con la Galleria del Cembalo, Roma; MEM Gallery, Tokyo e la Montoro12 Gallery Roma / Bruxelles. Con il patrocinio dell’Accademia di Danimarca e dell’Ambasciata della Danimarca, Oficina Cultural Embajada de España, Istituto Cervantes, Istituto Giapponese di Cultura, Real Academia de España en Roma, IILA Organizzazione Internazionale italo-latino americana e Embajada de Argentina en Italia.
Giuseppe Andretta con Scarfès, menzione speciale del contest CDPzine, un progetto su di una specifica connotazione dell’autolesionismo giovanile nella contemporanea sottocultura marocchina chiamata “tcharmil”.
Giorgio Barbetta con Sono sempre stato qui e ho molti modi di fartelo credere, vincitore di CDPzine il contest di Castelnuovo Fotografia dedicato alle fanzine e ai selfpublishing.
Lo sguardo attento di Matteo Bastianelli in un viaggio drammatico e sospeso nel tempo con Yemen Unveiled il cui paesaggio è un teatro di guerra diviso tra bellezza e distruzione a causa del conflitto armato che ha colpito tutti gli aspetti della vita sociale.
Alessandra Brown che con questo ciclo di opere dal titolo Signal Loss, che emergono da un archivio digitale di immagini, punta la lente sulle tensioni che intercorrono nelle interazioni umane, torcendo il tempo e lo spazio in ambiti sempre più precari. A cura della Galleria Curva Pura, Roma.
Paolo Buggiani con l’installazione Uomo che sale + serpente a cura di Manuela De Leonardis.
Iolanda Di Bonaventura con Il peso di tutto quello che non c’è istallazione in realtà virtuale, un flusso di coscienza, la descrizione di uno spazio di assenza: file deteriorati – un profondo, visivo rumore bianco. In collaborazione con la Galleria Gallerati, Roma.
Else edizioni presenta L’invenzione dell’amore, un’opera collettiva in forma di manifesti a cui partecipano Mara Cerri, Alice Rohrwacher, Luciana Fina insieme a Orecchio Acerbo.
Ad Astra, una serie di lastre fotografiche a gelatina bromuro d’argento del 1920 dell’astrofisico Carlo Fabbri. A cura di Francesca Semerano.
Matteo Natalucci e Luca Santini con Blue, menzione speciale per CDPzine contest, un progetto sugli allevamenti intensivi condotto senza permesso, per un anno e mezzo. Nel buio di capannoni anonimi, i due fotografi hanno illuminato col flash l’aspetto più crudele, rimosso, malsano e inquinante del nostro mangiare carne, uova e latticini.
In memoria di Nicola Paccagnella sarà esposto il progetto Umane Tracce a cura del Centro Sperimentale di Fotografia Adams (CSFAdams), Roma.
Massimiliano Tommaso Rezza con Io non sono il fotografo a cura di Daniela Cotimbo. Cinque fotografie al “pubblico”. I singoli visi non visti né percepiti, emersi dalla registrazione fotografica, si sono presentati per chiedere, per domandare.
Cinzia Sarto con la video installazione Vagabondare con un bicchiere d’acqua a cura di Manuela De Leonardis.
Medina Zabo con il lavoro Di_stanza, una installazione site specific per Castelnuovo Fotografia, nata durante il primo mese di residenza a Leipzig. A cura di Michela Becchis.
Il duo Chiara Davoli e Leroy S.P.Q.R’DAM con l’installazione Taz Tower allestita all’interno dell’ascensore della Rocca Colonna. Dei fari trasformeranno la colonna in una grande fonte luminosa, intesa come un faro in mezzo al frangersi di un mare di cemento che propaga il messaggio di un nuovo abitare.
Alessandro Gattuso con il lavoro Cosmi che indaga il tema del genere e dell’identità. Il progetto nasce da un confronto intimo e diretto tra il fotografo e i soggetti ritratti. E con lui, Giuseppe Vitale con Apnea dove la fotografia diventa il mezzo per raggiungere un luogo dell’anima, attraverso un percorso segnato dalla dicotomia morte – vita, apnea – respiro. I due progetti nascono dall’esperienza del “LAB\per un laboratorio irregolare”, laboratorio a cura di Antonio Biasiucci nato in modo spontaneo nell’ottobre 2012 dall’incontro dell’artista con un gruppo di giovani fotografi. Esposizione a cura del “LAB\per un laboratorio irregolare” e dell’Associazione Magazzini Fotografici, Napoli.
Martina Zaninelli con il lavoro Brotherland, un’indagine intensa sui Vertragsarbeiter (lavoratori stranieri ospiti) nella ex (e attualissima) DDR.
Federica Di Carlo con Cultural Gravity, una video installazione nell’ambito del progetto REC campagna di raccolta fondi a sostegno dell’istruzione online su commissione di Amaci e SkyArte, in collaborazione con Save The Children e Sanità di Frontiera. Mostra a cura di Alessandra Barbuto.
TELEFOTONASA di Nazario Dal Poz, a cura di Stefania Giorgi. La creazione di un nuovo archivio delle immagini pubblicate sui giornali (la maggior parte del secolo scorso) vere o photoshoppate, riguardanti lo spazio e i viaggi dell’uomo verso di esso.
Infine, il CSFAdams presenterà a Castelnuovo Fotografia i lavori selezionati nell’ambito della call in collaborazione con gli associati e con i corsisti del corso di filmmakers tenuto da Andrea Arena. Gli studenti sono stati chiamati a confrontarsi attraverso gli strumenti dell’arte visiva sulla tematica della nona edizione del festival.
Progetto vincitore dell’avviso pubblico “Strategia Fotografia 2020” promosso e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e dal Comune di Castelnuovo Porto, Città Metropolitana di Roma. La manifestazione, è realizzata dall’associazione culturale DIECIQUINDICI con la direzione artistica di Elisabetta Portoghese, architetto e founder, Michela Becchis, storica dell’arte e curatrice e Manuela De Leonardis, storica dell’arte, giornalista e curatrice.
Immagine di copertina: © Andrea Falzini, Castelnuovo di Porto