10 settembre 2023 ore 18.00
Palazzo d’Accursio, Bologna
In occasione del centenario dalla nascita di Pier Achille “Pirro” Cuniberti, il Comune di Bologna, insieme al Settore Musei Civici Bologna e all’Archivio Pier Achille Cuniberti “per Pirro e per Segno”, promuove un omaggio dedicato alla figura del grande artista bolognese con una serie di iniziative trasversali intorno alla sua opera e alla sua pratica.
Le celebrazioni per i “100 anni appena nati” di Pirro Cuniberti si articoleranno in un calendario di esposizioni/installazioni, eventi e iniziative diffuse in città, in cui confluiranno numerose progettualità che proseguiranno nel corso del 2024. Un programma di “incursioni d’arte”, cittadine e non solo, per raccontare le vite interminate e le tante opere ancora sconosciute del pittore e disegnatore, artista tra i più originali nell’ambito di una “linea fantastica” dell’arte italiana del secondo Novecento.
Allievo di Giorgio Morandi e Giovanni Romagnoli all’Accademia di Belle Arti di Bologna, in seguito folgorato da Paul Klee per la sua concezione della forma come infinita genesi creativa, il “maestro dei segni” Pirro Cuniberti è stato un artista poliedrico dall’identità multiforme, capace di misurarsi con assoluta naturalezza con differenti modalità espressive – dalla grafica, alla pittura, all’illustrazione – e dare raffigurazione a dimensioni interiori e universi immaginifici liberi da vincoli mimetici. La sua prolifica avventura inventiva, suggellata da una carriera lunga oltre mezzo secolo, non traccia uno sviluppo lineare di ricerca quanto piuttosto un volo al di sopra delle varie correnti artistiche, che ha attraversato con la leggerezza della poesia profonda.
Mescolando l’istinto al disegno geometrico, il rigore alla fantasia assoluta, Cuniberti ha viaggiato molto, ma solo con il pensiero, ed è rimasto sempre saldamente ancorato all’ombra antica delle Due Torri. Di se stesso diceva: «Sono un provinciale. Ho sempre amato Bologna e da qui non sono mai voluto andare via. Neanche negli anni in cui lavoravo a Milano e a Roma, quando avrei potuto trasferirmi. Per niente al mondo avrei lasciato la mia città». E per Bologna, con grande generosità, l’artista ha immaginato e creato segni per alcuni momenti importanti della vita culturale e sociale della città che rimangono indelebili nella memoria collettiva. Oltre al Vecchione d’artista e al manifesto celebrativo per il compleanno della Biblioteca Salaborsa, due sue opere rappresentano in modo particolare il rapporto significativo avuto con la nostra città: il logotipo creato per “Bologna 2000 Capitale europea della Cultura” e il manifesto del tredicesimo anniversario della strage alla stazione, dove l’eleganza e la semplicità di ottantacinque fiori in volo verso il cielo racchiudono il suo senso di appartenenza alla sua amata Bologna.
Da ricordare, inoltre, la realizzazione della Magna Carta per l’Università di Bologna in occasione del nono centenario.
L’avvio del progetto speciale è simbolicamente previsto domenica 10 settembre, proprio nel giorno in cui l’artista avrebbe compiuto 100 anni, alle ore 18.00 a Palazzo d’Accursio, con l’intitolazione di una delle finestre che da Sala Farnese affacciano su Piazza Maggiore. La dedica è preceduta da un’inaugurazione ufficiale nell’adiacente Cappella Farnese, in cui il pubblico potrà scoprire la genesi dell’originale iniziativa.
Perché dedicare proprio una finestra? Barbara Cuniberti racconta di essersi ispirata ad alcune parole di suo padre: “Il segno è indispensabile alla mia vita come l‘aria”. Ecco allora l’idea della finestra, da lei voluta, frutto di una ricerca condivisa con Alessandro Bergonzoni e il contributo di uno dei nipoti di Pirro, Leon Sal. L’idea di Barbara è stata subito raccolta e condivisa con entusiasmo da Elena Di Gioia e dall’Amministrazione Comunale, con il supporto e il coinvolgimento di Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo. Un segno come intitolazione e omaggio della città al grande artista che diventa, citando uno dei tanti pensieri di Bergonzoni sul progetto della compagna,“vera e propria cornice di un quadro che cambia di continuo luci, colori e aria”.
La veduta cunibertiana di Sala Farnese è “autografata” tramite incisione su vetro con il titolo di un disegno dell’artista – Anche le ali degli angeli si rompono – che racconta ciò che lui stesso, con le mani della matita, ha sempre percepito di Bologna: “una piazza di sguardi rivolti verso il cielo, visti con l’occhio discreto di una lente che scruta l’ombelico della città”, come dice Alessandro Bergonzoni.
L’incisione e l’allestimento sono realizzati dagli scenografi Giovanni Verde e Francesca Lazzari. Grafica e video sono a cura di Francesco Schinaia.
Palazzo d’Accursio | Cappella Farnese e Sala Farnese
Piazza Maggiore 6, Bologna
Cover: L’iscrizione della frase Anche le ali degli angeli si rompono, tratta da un disegno di Pirro Cuniberti, sul vetro della finestra dedicata all’artista in Sala Farnese di Palazzo d’Accursio, Bologna. Foto Giorgio Bianchi – Comune di Bologna