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Bertina LOPES

Bertina Lopes. Solo exhibition

Richard Saltoun Gallery, Roma

London’s Richard Saltoun Gallery is delighted to announce the opening of a second space in Rome this March. The new gallery will be located at the city’s heart on Via Margutta, one of the most famous Roman streets, just off Piazza di Spagna and Piazza del Popolo. Home to Federico Fellini and featured in William Wyler’s comedy “Roman Holiday”, Via Margutta is also known as the “Via degli Artisti” since many leading artists including Picasso, Cy Twombly, Alberto Burri and Giulio Turcato had their studio on the street.

The new space will provide Richard Saltoun Gallery with a European platform and the chance to further engage with the country’s cultural institutions, collectors, and public audiences.

“We are very excited to establish a permanent presence in Rome, as the cultural communities across Italy and throughout Europe have played a pivotal role in the gallery’s international growth,” said Richard Saltoun, the gallery’s founder. “Strengthening relationships with communities of collectors around the world is a key element of our mission to advance the international engagement with our artists’ work and an opportunity to support and engage with the local art scene.”

Caterina Antonaci will be joining the gallery from Magazzino in Rome as Associate Director, Sales, and Chiara Marino, previously at the London space, will be Gallery Manager.

Richard Saltoun Gallery will inaugurate its programming in Rome with a special solo exhibition of works from the estate of Mozambican-Italian painter Bertina LOPES (1924–2012). Considered the mother of contemporary African painting, Lopes was one of the earliest pioneers to bridge the gap between African and European art. Her work has become a symbol of political activism and social criticism, and her story is unique in contemporary art and politics.

Born under colonialism in Mozambique, Lopes completed her art studies in Lisbon and returned to Maputo as a teacher in 1953. Her contact with her country’s poets, writers, and political activists was fundamental in forming her anti-fascist and anti-colonial beliefs. This forced Lopes to leave Mozambique in 1961, returning to Lisbon to continue her artistic work. Prosecuted by the PIDE (Portuguese International and State Defence Police), she fled Portugal, arriving in Rome in 1963 thanks to a scholarship from the Gulbenkian Foundation in Lisbon.

Although it was not easy for an African artist in Italy to attain recognition, Lopes covered a vital role in the capital, later serving as the cultural attaché of her country’s Embassy. Her rooftop apartment was famous for its dinners hosted with her husband Francesco Confaloni; a salon for African and European diplomats, journalists, and intellectuals. She befriended many of the protagonists of the Italian art scene, including Marino Marini, Renato Guttuso, Carlo Levi and Antonio Scordia as well as critics and museum directors.

Lopes represented Mozambique in numerous official cultural exhibitions worldwide, twice in the Venice Biennale, and received awards and citations for her efforts in promoting both art and peace. Despite her trailblazing work – subject of two exhibitions at the Gulbenkian Foundation in Lisbon (1973; 1979) and two major retrospectives in Rome at Palazzo Venezia (1986) and Palazzo della Cancelleria Apostolica (2002) – Lopes rarely worked commercially.

Marking the 10th anniversary of the artist’s death, the exhibition at Richard Saltoun Gallery celebrates her 70-year-long career by bringing together an important historical selection of Lopes’ paintings. These include Grido grande [Big cry] (1970) and In memoriam de Picasso [In memory of Picasso] (1974). The latter is one of Lopes’ most important and intense works on canvas, a homage to the death of Picasso, whom she had met in the last days of his life and considered the “genius of the 20th century”.
The Archivio Bertina Lopes played a pivotal role in the production of this exhibition, which marks the debut of the gallery’s collaboration with the Lopes Estate and the artist’s first commercial international representation. Archivio Bertina Lopes was founded after the artist’s death in 2012 to preserve her legacy and her house/studio. A catalogue with a text by Mary Angela Schroth, director of Sala 1 in Rome and long-time friend of Bertina, will be published to accompany the exhibition.

Bertina LOPES, Totem n. 2, 1968, oil on canvas, 140 x 160 cm

La Richard Saltoun Gallery di Londra è lieta di annunciare l’apertura di un secondo spazio a Roma. La galleria sarà situata nel cuore della città, in Via Margutta, una delle strade più famose della città, vicino a Piazza di Spagna e Piazza del Popolo. Il nuovo spazio fornirà una piattaforma europea e la possibilità di impegnarsi ulteriormente con le istituzioni culturali, i collezionisti e il pubblico del paese.

La galleria inaugurerà con una speciale mostra personale di opere provenienti dal lascito della pittrice italo-mozambicana Bertina LOPES (1924–2012). Considerata la madre della pittura africana contemporanea, Lopes è stata una delle prime pioniere a colmare il divario tra l’arte africana ed europea. Il suo lavoro è diventato un simbolo dell’attivismo politico e della critica sociale e la sua storia è unica nell’arte e nella politica contemporanea.

Nata sotto il colonialismo in Mozambico, Lopes ha completato gli studi artistici a Lisbona ed è tornata a Maputo come insegnante nel 1953. Il suo contatto con poeti, scrittori e attivisti politici del paese è stato fondamentale per formare le sue convinzioni antifasciste e anticoloniali. Ciò costrinse Lopes a lasciare il Mozambico nel 1961, tornando a Lisbona per continuare la professione artistica. Perseguita dalla PIDE (Polizia Portoghese Internazionale e di Difesa dello Stato), è fuggita dal Portogallo, arrivando a Roma nel 1963 grazie a una borsa di studio della Fondazione Gulbenkian di Lisbona.

Sebbene non sia stato facile per un’artista africana in Italia ottenere il riconoscimento, Lopes ha ricoperto un ruolo fondamentale nella capitale, fungendo in seguito come addetto culturale dell’Ambasciata del suo Paese. Il suo appartamento sul tetto era famoso per le cene organizzate con il marito Francesco Confaloni; un salone per diplomatici, giornalisti e intellettuali africani ed europei. Ha stretto amicizia con molti dei protagonisti della scena artistica italiana, tra cui Marino Marini, Renato Guttuso, Carlo Levi e Antonio Scordia, oltre a critici e direttori di musei.

Lopes ha rappresentato il Mozambico in numerose mostre ufficiali nel mondo; è stata due volte alla Biennale di Venezia; e ha ricevuto premi e citazioni per i suoi sforzi nella promozione dell’arte e della pace. Nonostante il suo lavoro pionieristico – oggetto di due mostre alla Fondazione Gulbenkian di Lisbona (1973; 1979) e di due importanti retrospettive a Roma a Palazzo Venezia (1986) e a Palazzo della Cancelleria Apostolica (2002) – Lopes ha lavorato raramente a livello commerciale.

In occasione del decimo anniversario della morte dell’artista, la mostra alla Richard Saltoun Gallery celebra i suoi 70 anni di carriera riunendo un’importante selezione storica di dipinti. Questi includono Grido grande [Big cry] (1970) e In memoriam de Picasso [In memory of Picasso] (1974). L’ultima è una delle opere su tela più intense di Lopes, un omaggio alla morte di Picasso, che aveva conosciuto negli ultimi giorni della sua vita e considerato il “genio del ‘900”.

L’Archivio Bertina Lopes ha svolto un ruolo fondamentale nella realizzazione di questa mostra, che segna l’esordio della collaborazione della galleria con la Lopes Estate e la prima rappresentazione commerciale internazionale dell’artista. L’Archivio Bertina Lopes è stato fondato dopo la morte dell’artista nel 2012 per preservare la sua eredità e la sua casa/studio. Ad accompagnare la mostra sarà pubblicato un catalogo con un testo di Mary Angela Schroth, direttrice della Sala 1 di Roma e amica di lunga data di Bertina.

Richard Saltoun Gallery
Via Margutta 48a-48b, Roma
+39 06 86678 388, rome@richardsaltoun.com
Orari: martedì – sabato 10:30 – 19
Ingresso gratuito

Copertina: Bertina LOPES Grido grande [Big Cry], Oil on canvas, 150 x 150 cm, 1970.