Diego Marcon. The Parents’ Room
A cura di Eva Fabbris e Andrea Viliani
Il Madre, museo d’arte contemporanea Donnaregina di Napoli presenta una mostra personale di Diego Marcon (n. 1985, Busto Arsizio), curata da Eva Fabbris e Andrea Viliani e dedicata al film The Parents’ Room (2021), presentato in anteprima a luglio alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes. L’opera entrerà a far parte della collezione permanente del museo Madre.
The Parents’ Room è un’ambigua narrazione tragica. L’opera segue il racconto di un uomo, seduto sul bordo di un letto disfatto, che canta degli omicidi della moglie e dei due figli, e poi del proprio suicidio. La scena è tranquilla; la neve cade piano davanti alla finestra aperta e il cinguettìo di un merlo accompagna melodicamente il racconto. La giustapposizione tra l’ambiente domestico, la sottile deformità dei personaggi e l’attuazione del loro destino contorto suscita confusione e repulsione. Alcuni degli elementi nel film sono realizzati in CGI, gli attori indossano delle maschere prostetiche: sono dettagli che rendono la scena inquietante. In particolare le maschere, caratterizzate con delle sottili esagerazioni iperrealistiche, come in un cartoon, conferiscono ai personaggi un aspetto da marionette, rendendo i loro movimenti simili all’animazione stop-motion e innescando un’ulteriore alterazione della realtà, caratteristica del lavoro di Marcon.
L’avvenimento evocato in The Parents’ Room è dunque manifestamente una messa in scena, in cui l’elemento meno ambiguo è il realismo dell’ambientazione. Nell’allestimento concepito dall’artista per la presentazione al Madre, l’ordinaria camera da letto in cui si svolge la scena si espande sottilmente in una continuità architettonica tra l’interno domestico del film e le stanze del museo, creando un’inquietante allusione alla possibilità che il pubblico si trovi nello stesso spazio, o in uno spazio simile a quello dei personaggi del dramma. Questo elemento di coinvolgimento viene ulteriormente rinforzato dalla struttura del film come loop, che alterna la vivacità del racconto con una fase di immobilità quasi scultorea e un prolungato silenzio: nel susseguirsi ambiguo di questi due momenti, il mistero di cosa sia realmente accaduto alla famiglia protagonista di quest’opera non si risolve mai.
The Parents’ Room fa parte dell’indagine che Marcon sta conducendo nel suo lavoro sulle rappresentazioni della realtà attraverso la destrutturazione del linguaggio cinematografico. Girato in pellicola 35 mm e accompagnato da una colonna sonora originale, composta da Federico Chiari e registrata alla Trinity School of Music di Londra, il film si presenta come un pastiche strutturalista che evoca inquietantemente gli anni d’oro del musical e sovverte generi codificati come l’horror, la commedia slapstick, il musical e il cartone animato. Come nei lavori precedenti di Marcon, in particolare Monelle (2017) e Ludwig (2018), il suo interesse per le sfere più cupe della psiche umana si focalizza sul tema ricorrente dell’infanzia per evocare una condizione umana primaria, vulnerabile e in divenire.
La prima mondiale di The Parents’ Room si è tenuta alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes, sezione dedicata alle pratiche più sperimentali e visionarie del cinema contemporaneo. Successivamente, l’opera è stata presentata alla 32esima edizione del FIDMarseille International Film Festival, e dal 4 al 10 ottobre, INCURVA ospiterà un’installazione del film, un artist talk e un programma di attività educative per bambini a Trapani, in Sicilia, dove Marcon ha partecipato a una residenza nel 2018 nell’ambito del programma Curva Blu. Dopo la mostra a Napoli, a novembre, l’opera sarà presentata all’apertura del nuovo Depot Boijmans Van Beuningen a Rotterdam.
Co-prodotto da INCURVA (Trapani) e Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Museo Madre (Napoli), il progetto è realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (7. Edizione, 2019), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il film è prodotto in collaborazione con Primitive Film e con il supporto di FIDLab. L’artista, i curatori, INCURVA e Madre desiderano estendere un ringraziamento speciale a: ERMES ERMES, Roma–Vienna; Fondazione In Between Art Film, Roma; Fondazione Memmo, Roma; Gasworks, Londra.
Diego Marcon (nato 1985 a Busto Arsizio, vive a Milano) lavora con disegno, film, video e installazione. Il lavoro di Marcon è basato sulla ricerca di un punto di contatto tra il cinema sperimentale strutturalista e il cinema di genere e di intrattenimento. La sua pratica si concentra sul rapporto tra realtà e rappresentazione, indagando l’ontologia dell’immagine in movimento e la possibilità che essa sia uno strumento di indagine della realtà attraverso il fantasmagorico. Tra le sue mostre più recenti: Fondazione Prada, Milano; Quadriennale d’arte 2020 FUORI, Roma; MACRO Museum of Contemporary Art, Roma; Institute of Contemporary Arts, Singapore; La Triennale di Milano; Museo MAXXI, Roma; Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano; Matadero, Madrid; OCAT, Shanghai; Artspace, Auckland; Whitechapel Gallery, Londra; e la Fondation d’entreprise Ricard, Parigi. I suoi film sono stati proiettati in festival cinematografici tra cui la Quinzaine des Réalisateurs, Festival de Cannes, Cannes; International Film Festival Rotterdam, Rotterdam; Cinéma du Réel, Parigi; Courtisane, Gent; BFI, Londra; e doclisboa, Lisbona. Nel 2018, Marcon ha vinto il Premio per la Scultura Fondazione Henraux e il MAXXI Bulgari Prize.
Museo Madre
Via Settembrini 79, Napoli
081.19528498, info@madrenapoli.it, www.madrenapoli.it
Orari: lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato dalle 10.00 alle 19.30. Domenica dalle 10.00 alle 20.00. Martedì giorno di chiusura settimanale
Biglietti: intero 8 euro; ridotto 4 euro
Immagine di copertina: Diego Marcon, The Parents’ Room, 2021. Backstage image. Courtesy the artist. Photo: Lilia Strojec