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Federico Cantale, Blu Gargano, 2019

Entr~Acte

Renata Fabbri arte contemporanea, Milano

Ludovica Anversa, Federico Cantale, Ambra Castagnetti, Francesco Maluta, Andrea Martinucci, Jimmy Milani, Giacomo Montanelli, Ludovico Orombelli, Francesco Pacelli, Ottavia Plazza, Adelisa Selimbašić
Con un testo critico di Chiara Alice Guidi

Renata Fabbri è lieta di presentare Entr~Acte, una mostra collettiva, pensata come progetto speciale in aggiunta alla programmazione ufficiale della galleria, che seleziona e raggruppa una serie di approcci pittorici e scultorei di giovani figure dell’arte contemporanea italiana. Il titolo, che tradotto in lingua italiana significa letteralmente “intermezzo”, è un omaggio al cortometraggio Entr’acte (1924) del regista francese René Clair – fra le opere cinematografiche più significative delle avanguardie degli anni Venti e manifesto per antonomasia del cinema dadaista.

Originariamente ideato per essere proiettato come intervallo fra i due tempi del balletto svedese Relâche di Francis Picabia – musicato da Erik Satie e messo in scena per il Théâtre des Champs Élysées di Parigi dalla compagnia dei Ballets Suédois di Jean Börlin – Entr’acte si struttura come un assurdo e stravagante balletto di personaggi e situazioni grottesche, in cui il rutilare di immagini, assieme al montaggio ludico e sperimentale, vogliono stimolare e indurre la libera associazione di idee e sensazioni estetiche. Di fronte alla visione di otto scene senza alcuna continuità logica, lo spettatore si trova così proiettato in un sogno ad occhi aperti, in un vero e proprio non-sense concettuale in cui l’irrazionalismo delle situazioni rappresentate e il comportamento degli stessi personaggi – pervaso da una sorta di acre e dissacrante umorismo – ripropongono lo spirito delle serate Dada, all’insegna dell’improvvisazione e del caso.

A partire da tale caposaldo della cinematografia d’avanguardia, la mostra collettiva Entr~Acte accoglie e instaura un dialogo fra undici pratiche artistiche, le quali – poiché non legate tra loro da particolari intenzioni narrative o formali – ripropongono e sostengono una vitalità espressiva che permette ad ognuna di queste di associarsi, dissociarsi, comporsi, scomporsi e ricomporsi in piena libertà. Le possibilità di dialogo che si inne- scano all’interno di uno scenario così ampio e sfaccettato, ricco di esperienze e visioni soggettive, evidenzia infatti quanto sia variabile la percezione di uno stesso concetto o di uno stesso momento esperito. Così come nelle sequenze irrazionali del cortometraggio, i singoli si fanno portavoce di una propria identità e di un proprio inventario di pensieri in grado di inscriversi e stravolgere le logiche del quotidiano, mettendo in discussione la stessa percezione della realtà e mostrando nuovi punti di vista.

Allestita, negli spazi espositivi della galleria Renata Fabbri, è dunque una coreografia, inconscia e stravolta, in cui ciascun lavoro trasporta lo spettatore in una dimensione di volta in volta differente, invitandolo a nutrirsi di nuove immagini e nuove storie. La coralità delle opere in mostra – per la maggior parte inedite e pensate in dialogo con il luogo nel quale si inseriscono – conferma il desiderio della galleria di sostenere i molteplici linguaggi dell’arte contemporanea, aprendosi al confronto con giovani artisti e ponendosi come luogo di sperimentazione e osservazione delle esigenze contemporanee.

Andrea Martinucci, Turbomondi (prospettiva d’incontro), 2020.
 Acrilico, grafite e cipria su telo da proiezione, 78x54 cm. 
Courtesy l’artista. Photo by Carmela De Falco e Alessandra Ruggiero. ©️ Andrea Martinucci
Andrea Martinucci, Turbomondi (prospettiva d’incontro), 2020.
 Acrilico, grafite e cipria su telo da proiezione, 78×54 cm. 
Courtesy l’artista. Photo by Carmela De Falco e Alessandra Ruggiero. ©️ Andrea Martinucci

Renata Fabbri is pleased to announce the collective exhibition Entr~Acte, conceived as a special project added to the gallery’s official program, which selects and gathers a series of pictorial and sculptural approaches of young figures in the Italian contemporary art scene. The title, which in English literally means “interval”, is a tribute to the short-film Entr’acte (1924) by the French director René Clair. It is among one of the most significant avant-garde cinema works of the 1920s and the manifesto par excellence of the Dadaism cinema.

Originally created to be projected as an interval between the two parts of the Swedish ballet Relâche by Francis Picabia – with music by Erik Satie and put on stage for the Théâtre des Champs Élysées of Paris by Jean Börlin’s Ballets Suédois dance company – Entr’acte is an absurd and extravagant ballet of grotesque characters and situations. The ever-changing images, together with the playful and experimental editing, aim at stimulating and encouraging the free association of ideas and aesthetic sensations. When faced with eight scenes with no logic continuity, the spectators find themselves projected into an open-eyed dream, into a real conceptual non-sense where the irrationality of the situations and the behavior of the characters themselves – who are overcome by a kind of acred and dissociating humor – re-enact the spirit of the Dada evenings, featuring improvisation and chance.

Starting from this cinematographic avant-garde example, the collective show Entr~Acte brings together and creates a dialogue between eleven artistic practices, which not being connected by any particular narrative or formal intentions, stimulate an expressive vitality that allows each of them to associate, dissociate, get together, come apart and come back together again freely. The opportunity for dialogue which arises within such an extensive and multifaceted scenario, enriched by experiences and subjective views, highlights how variable the perception of one same concept or moment could be. Just like the irrational sequences of the short-film Entr’acte, the individuals become spokespeople of their own identity and their own inventory of thoughts, able to revolutionize the logic of everyday life, questioning the perception of reality and providing new perspectives.

Set up in the exhibition spaces of the Renata Fabbri gallery, it is therefore a choreography, unconscious and distorted, in which each work conveys the spectators into an ever differing dimension and inviting them to feed of new images and stories. The gathering of the works – which have mainly been conceived specially for this exhibition and in dialogue with the spaces – confirms the gallery’s desire to support the many languages of contemporary art, opening up to the interchange with young artists and presenting itself as a place for experimentation and observation of the contemporary needs.

Renata Fabbri arte contemporanea
via A. Stoppani 15/c, Milano
+39 02 91477 463, info@renatafabbri.it,
Orari: lunedì – venerdì 15.30 – 19.30. Prenotazione tramite mail info@renatafabbri.it
Ingresso gratuito

Immagine di copertina: Federico Cantale, Blu Gargano, 2019. Lacquered wood / legno laccato, 26,5 x 70 x 15 cm. Courtesy Renata Fabbri arte contemporanea