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13. MASBEDO

Io sono confine / I am border

Palazzo Grillo, Genova

Nico Angiuli, Rossella Biscotti, Liryc Dela Cruz, Pamela Diamante, Binta Diaw, Bruna Esposito, Cleo Fariselli, Claire Fontaine, Invernomuto, Maria Iorio/Raphaël Cuomo, Francesca Marconi, Eva Marisaldi, Elena Mazzi e Rosario Sorbello, Martina Melilli, MASBEDO, Muna Mussie, Andrea Mastrovito, Giuseppe Mirigliano, Ryts Monet, Fiamma Montezemolo, Margherita Moscardini, Adrian Paci, Raziel Perin, Agathe Rosa, Caterina Erica Shanta, Serena Vestrucci, Jonida Xherri, ZimmerFrei
A cura di Pierre Dupont con Anna Daneri

La mostra Io sono confine / I am border muove dalla ricerca di Antonino Milotta artista e dottorando del XXXVI ciclo in Scienze Sociali presso l’Università degli Studi di Genova, curriculum “Migrazioni e processi interculturali”, con un progetto volto a individuare metodologie e pratiche artistiche che cercano di abbattere i confini e i pregiudizi attorno ai fenomeni migratori. La mostra è a cura di Pierre Dupont (Giulia De Giorgi, Michela Murialdo, Roberta Perego) con Anna Daneri.

Il titolo del progetto cita una pubblicazione di Shahram Khosravi, tradotta e pubblicata per la prima volta in Italia da elèuthera nel 2019. Il libro di Khosravi, antropologo iraniano e professore di Antropologia Sociale all’Università di Stoccolma, unisce la ricerca etnografica al racconto della migrazione vissuta in prima persona dall’autore: il testo interroga il concetto e la definizione di frontiera restituendo, attraverso la tecnica dell’auto-narrazione, l’esperienza tangibile dell’“essere trasformati in confine”.

Premettendo un’idea di arte come strumento di indagine, la mostra è concepita come un vero e proprio spazio di ricerca sociale e riunisce lavori di artistə legatə al contesto italiano, che analizzano e raccontano il fenomeno migratorio nelle sue differenti sfaccettature. A partire da una selezione di opere realizzate tra i primi anni Duemila e oggi, il progetto include generazioni diverse e offre sguardi molteplici. La città di Genova, tra i simboli del Mediterraneo, esprime in modo significativo questa stratificazione, quale luogo di approdo, partenza e scambio di merci, culture e arti.

Io sono confine / I am border intende riflettere sui concetti di identità e memoria, movimento e transito, confini materiali e immateriali, e racconta il tema delle migrazioni attraverso una pluralità di proposte artistiche, sia dal punto di vista della ricerca e delle metodologie, che della formalizzazione e dei media impiegati (scultura, installazione, video, audio, pittura, fotografia). La mostra presenta i lavori di 28 artistə.

Le opere selezionate e presentate all’interno del percorso espositivo sono: Nico Angiuli, Ideologia e materia, 2015; Rossella Biscotti, The Journey Migrant Map, 2016; Pamela Diamante, Comunicazione istituzionale 2016, 2016; Binta Diaw, Nero Sangue, 2020-2022; Bruna Esposito, Oltremare, 2006-2018; Claire Fontaine, Affiches sans images (Commentaires aux poèmes de Brecht, 1939), 2007; Invernomuto, blackmed.invernomuto.info, 2021; Francesca Marconi, Cartografia dell’orizzonte, 2019; MASBEDO, Resto, 2021; Elena Mazzi e Rosario Sorbello, En route to the South, 2015; Giuseppe Mirigliano, INVOLOINTERRA, 2017; Ryts Monet, Carpet, 2016; Fiamma Montezemolo, Passing, 2017-ongoing; Margherita Moscardini, 1XUnknown (1942-2018, to Fortress Europe, with Love), 2012-2018; Muna Mussie, Punteggiatura, 2018; Raziel Perin, Corpi Liberi, 2020; Serena Vestrucci, Strappo alla regola, 2013.

Il percorso è scandito da alcune opere-soglia, non strettamente riferite alle tematiche migratorie, ma evocative rispetto a temi come viaggio, confine, identità. Queste opere – individuate nei lavori di Cleo Fariselli, Me as a star (Vallée Étroite), 2021; Eva Marisaldi, Porto Fuori, 2007; e Agathe Rosa, Pelo libero, 2016 – svolgono la funzione di “approdi” all’interno del flusso narrativo della mostra.

Alcuni lavori sono poi concepiti come presidi esterni allo spazio espositivo, presenze in grado di amplificare il progetto incontrando altri sguardi e altri pubblici: l’opera di Jonida Xherri, O Italia, o grande stivale, non cacciarmi di nuovo a pedate, 2019, è un arazzo di 10 metri affisso all’esterno di Palazzo Grillo; nella hall dell’Hotel Palazzo Grillo sono collocate l’opera fotografica di Adrian Paci, Centro di Permanenza temporanea, 2007, e il video di Liryc Dela Cruz, Il Mio Filippino: Tess, 2021.

La mostra propone inoltre una selezione di lavori video all’interno di uno spazio-cinema dedicato. Il pubblico è invitato a tornare durante il periodo di apertura della mostra per vedere i film proiettati secondo una programmazione predefinita: Nico Angiuli, Tre Titoli, 2015; Maria Iorio/Raphaël Cuomo, Sudeuropa, 2005-2007; Martina Melilli, MUM I’M SORRY, 2017; Andrea Mastrovito, NYsferatu – Symphony of a Century, 2017; Adrian Paci, Centro di permanenza temporanea, 2007; Caterina Erica Shanta, Talking About Visibility, 2021; ZimmerFrei, LUMI DUO, 2020 e La città dentro, 2020.

Concepita come una mostra-laboratorio, Io sono confine / I am border offre la possibilità di confrontarsi con il tema migratorio attraverso le opere e la costante interazione con Antonino Milotta, presente in mostra durante il periodo espositivo che, supportato da alcunə studentə dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, farà un lavoro di mediazione culturale e applicherà alcune metodologie appartenenti alle scienze sociali, dal questionario all’osservazione partecipante, ai fini della ricerca all’interno del dispositivo mostra.

Eva Marisaldi, Enrico Serotti, Porto fuori, 2007, still da video. Courtesy gli artisti

Eventi e progetti collaterali
La mostra è accompagnata da due incontri, pensati per approfondire alcune tematiche centrali del progetto di ricerca, nata a seguito della partecipazione di Antonino Milotta nel collettivo Eufemia del Laboratorio di Sociologia Visuale dell’Università di Genova (DISFOR), di cui sarà proiettato un video a introduzione delle conferenze.

Sabato 4 marzo ore 17.00, sala conferenze di Palazzo Grillo: una conversazione tra Iain Chambers e Federico Rahola, con interventi di Antonino Milotta, Pierre Dupont, Anna Daneri e del consigliere comunale Simohamed Kaabour. L’incontro verterà sulla migrazione come modernità: dall’Atlantico nero al Mediterraneo nero, che ci porta alla migrazione come interrogazione della modernità, della sua moltiplicazione di confini e i suoi limiti di identità e di appartenenza e sull’ arte come dispositivo che promuove un altro linguaggio critico.

Sabato 25 marzo ore 17.00, sala conferenze di Palazzo Grillo: una conversazione tra Shahram Khosravi e Sandro Mezzadra. L’incontro è pensato come un momento di riflessione sul tema dei confini, a partire dalla pubblicazione Io sono confine  di Shahram Khosravi da cui la mostra prende il titolo. Al termine della conversazione sarà proiettato il film di Maria Iorio e Raphaël Cuomo Chronicles of that time (2021) che, prendendo spunto da materiali girati precedentemente nell’area del Mediterraneo, cerca di sfidare un immaginario eurocentrico stabilendo altre prospettive che collegano l’Africa e l’Europa.

artsonthemove.org | Archivio online
artsonthemove è un progetto di promozione della cultura artistica contemporanea in relazione alle tematiche migratorie ed è realizzato con il sostegno dell’Università degli Studi di Genova: pensato come un archivio collaborativo online, si tratta di una piattaforma accessibile gratuitamente, in italiano e in inglese, per far confluire in un unico database ricerche artistiche e sociali contemporanee legate al tema migratorio e affrontate da prospettive legate al territorio italiano, affinché diventino materiale di studio, approfondimento, confronto e scambio, creando al contempo una rete con realtà, enti, istituzioni, artistə, ricercatori e ricercatrici. Sviluppato a partire dalle opere presenti nella mostra Io sono confine / I am border, l’archivio sarà uno strumento vivo, in grado di crescere grazie alla condivisione di materiali da parte degli utenti, che potranno contribuire segnalando opere da includere nel portale. Tali segnalazioni potranno pervenire tramite candidature attraverso la compilazione di un apposito form, e saranno vagliate da un comitato scientifico.

Io sono confine / I am border è parte del percorso di ricerca del progetto MOBS – Mobilities, solidarities and imaginaries across the borders: the mountain, the sea, the urban and the rural as spaces of transit and encounters (PRIN 2020 Prot. 2020TELSM8), coordinato dall’Università degli Studi di Genova con la partecipazione delle Università di Milano, Padova, Parma e l’Orientale di Napoli ed è sostenuto dal progetto internazionale SOLROUTES Solidarities and migrants’ routes across Europe at large ERC 2021 dell’Università degli Studi di Genova.

Primo Piano – Palazzo Grillo
Piazza delle Vigne 4, Genova
Orari: mercoledì – domenica 16.00-20.00
Ingresso gratuito

Da un progetto di ricerca di Antonino Milotta sviluppato in collaborazione con il collettivo Eufemia del Laboratorio di Sociologia Visuale dell’Università di Genova (DISFOR)
Copertina: MASBEDO, Resto, 2021, still da video. Courtesy gli artisti