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La linea retta non appartiene a Dio

La linea retta non appartiene a Dio

Contemporary Cluster, Roma

Alessandro Giannì, Luca Grechi, Bianca Millan
A cura di Giacomo Guidi

Nell’anno delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte di Dante, Contemporary Cluster [Collective Intelligence] celebra il sommo poeta con una mostra dedicata e ispirata alla Divina Commedia, immensa opera cardine della lingua e cultura italiana.

La linea retta non appartiene a Dio è un progetto espositivo a cura di Giacomo Guidi pensato per le sale della galleria al primo piano di palazzo Brancaccio. Le sale espositive dell’Africano accoglieranno opere e installazioni di tre giovani artisti contemporanei, Alessandro Giannì, Bianca Millan e Luca Grechi, chiamati a interpretare ciascuno una cantica della Commedia. Inferno, Purgatorio e Paradiso rivivranno in chiave ultra contemporanea negli spazi di Contemporary Cluster, promettendo un percorso multisensoriale e una rilettura attuale della più grande opera mai scritta al mondo.

La mostra nasce con l’intenzione di celebrare l’immenso poeta partendo da una visione trasversale e dinamica della spiritualità, decostruita e spogliata dei suoi dogmi iconografici, reinterpretando il pensiero di grandi figure come Antoni Gaudí e Friedensreich Hundertwasser che condividevano una visione architettonica che teorizzava la linea retta come prerogativa degli uomini, mentre quella curva rappresentava la linea perfetta di Dio. Un’architettura dello spirito che spinge l’uomo al movimento, a ricercare nella circolarità una possibile vicinanza alla figura divina, anche se ciò comporta perdere l’equilibrio.

Il percorso espositivo parte dalla grande sala centrale con le opere di Alessandro Giannì a introdurci nell’inferno riletto in chiave contemporanea, tradotto in insidie odierne. Nel suo lavoro, l’artista, raccoglie frammenti estetici dal web con l’intento di dare loro nuova vita, ne risultano opere dove la pratica analogica della pittura si fonde con l’uso dei nuovi media, con internet e la cultura digitale, indagando le connessioni tra l’universo digitale, gli universi paralleli, e il mondo onirico e introspettivo degli esseri umani.

Il purgatorio si manifesta attraverso le opere di Luca Grechi, dove il tempo sospeso tipico dell’atmosfera dantesca si traduce in equilibri e pensieri che si depositano sulla tela restituendo a chi guarda la sensazione di vivere una pausa senza tempo che non definisce ma presenta un’attesa. Infinite possibilità si manifestano nella pittura dell’artista, in relazione al loro stesso divenire, caratterizzate da quel silenzio e rumore in contrasto continuo, nella costante ricerca di una convivenza salvifica.

Infine, la beatitudine del Paradiso rappresentata da Bianca Millan, artista e producer che concentra il suo lavoro su paesaggi digitali ed interiori, lavorando sulle tracce umane ed il loro significato, sulla memoria nell’era digitale e l’intima relazione quotidiana tra gli individui e le piattaforme universali, ispirata dalla dimensione globale e frenetica dei suoi spostamenti e dallo studio del movimento umano. Il percorso nelle sale della galleria si rivela agli occhi del visitatore parallelamente al pellegrinaggio di Dante, donando la possibilità di costruire ogni percorso in modo differente e di ogni percorso perderne la traccia. Il visitatore ha la possibilità di divenire confine di se stesso, movimento sinuoso e curvo, tracciando la propria linea personale, nella geometria concentrica del destino umano.

Contemporary Cluster [Collective Intelligence]
Palazzo Brancaccio, Via Merulana 248, Roma
​06 31709949, info@contemporarycluster.com, www.contemporarycluster.com
Orari: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 21.00
Ingresso gratuito