
Lawrence Weiner. Where the words start
A cura di Recontemporary in collaborazione con Galleria Giorgio Persano
Recontemporary, in occasione del suo quinto anno, presenta la mostra WHERE THE WORDS START di Lawrence Weiner in collaborazione con Galleria Giorgio Persano.
Il percorso espositivo inizia con in Via Gaudenzio Ferrari 12/b, e si amplia sul territorio con l’obiettivo di affermare maggiormente la presenza nella città, nello specifico in Via Nizza, nelle arcate dedicate al progetto Spazio Portici – Videoarte di Fondazione Contrada, con la mostra Where The Words End, curata da Roberto Mastroianni e Iole Pellion di Persano.
Con Where The Words Start, Recontemporary porta l’attenzione sul lavoro video di Lawrence Weiner che, come suggerisce il titolo, parte da una riflessione sul linguaggio. L’artista, particolarmente conosciuto per le sue opere legate al testo, come mezzo di espressione principale e fondamentale per comunicare con l’altro, ha in realtà ampliato la sua ricerca concettuale anche attraverso il video e le immagini.
I video di Weiner non sono tradizionali opere cinematografiche o narrative, ma vere e proprie estensioni della sua indagine concettuale: catturano azioni quotidiane o oggetti banali, ne enfatizzano il significato attraverso un montaggio e una presentazione visiva insolita. Un susseguirsi di immagini, parole, impressioni, testi e grafiche che spingono il pubblico a interrogarsi sull’essenza del significato del linguaggio al di là dell’aspetto visivo.
Ed è così che Weiner ha prodotto un corpus di opere video che estende i concetti trattati dall’arte concettuale, sottolineando come anche all’interno di un codice comunicativo si nascondano comunicazione e significati complessi funzionali a portare l’attenzione sull’idea e sul concetto piuttosto che sull’estetica visiva tradizionale. Attraverso i suoi testi, le sue immagini e i suoi video Lawrence Weiner ha lasciato un impatto duraturo sull’arte contemporanea, incoraggiando una visione più ampia e concettuale dell’arte stessa.
L’allestimento della mostra è studiato ad hoc per gli spazi di Recontemporary attraverso un workshop di Exhibit Design, sempre firmato da Rec, tenuto da Andrea Isola.
Il percorso espositivo collegato, WHERE THE WORDS END, raccoglie una selezione di video dove Lawrence Weiner apre un dialogo con artisti più contemporanei, come Maria Loboda, Allora & Calzadilla, Erick Beltran, Lina Fucà, Donna Conlon, Pascal Dombis e Elodie Pong. Le diverse proiezioni esplorano il tema del linguaggio, nella sua parte più fisica, la scrittura.
Quanto una parola può essere effimera e quanto invece lasciare il segno. Descrizioni, aiuti, suggerimenti, insegnamenti, avvertenze, censura, quanto e come la parola è capace di dare e togliere al nostro quotidiano. La scelta scaturisce dalla volontà di attirare l’attenzione dei passanti attraverso un linguaggio multiforme, lettere e parole scritte quasi come messaggi pubblicitari invitano lo spettatore a domandarsi sul senso della comunicazione nella società.
L’importanza di Lawrence Weiner per l’arte concettuale è stata centrale per gli sviluppi dell’arte italiana e internazionale negli anni 60 e 70, di conseguenza, la scelta di dedicare a lui una retrospettiva video permetterebbe di indagare una serie di opere inedite e poco conosciute al grande pubblico. Tale obiettivo è funzionale a perseguire lo studio, l’approfondimento e la divulgazione della video arte, rendendo questo progetto centrale all’interno della programmazione di Recontemporary. Allo stesso tempo, l’iniziativa intende essere trasversale, attraverso il coinvolgimento diretto di altri enti e realtà presenti nella città di Torino e desidera sviluppare attività educative e divulgative aperte alla cittadinanza per tutta la durata del progetto.
L’allestimento così come è stato pensato presenta le quattro opere video (titoli) in un percorso ritmato dalla presenza di pareti divisorie rosse stimolando lo spettatore a scoprire l’inedito lavoro di Lawrence Winner a più tappe. Colore testo e immagine si combinano in un gioco dinamico tra spazio e video.
Lawrence Weiner nasce a New York City nel 1942 ed è morto nel 2021. Una figura centrale e pionieristica nell’arte concettuale, alla fine degli anni ’60 Lawrence Weiner ha schierato le sue forze per creare una rottura dai modi e dai mezzi tradizionali di ciò che costituiva un’opera d’arte. Sviluppando una vera e propria estetica del linguaggio in cui il suo lavoro ha assunto un valore scultoreo tridimensionale, Weiner ha definito il suo medium come “linguaggio + i materiali a cui si fa riferimento”, nel senso che il linguaggio è il suo materiale per la costruzione del suo lavoro.
Nella sua “Dichiarazione d’intenti” del 1968, l’artista enuncia i principi su cui esiste il suo lavoro:
1. l’artista può costruire l’opera
2. l’opera può essere fabbricata
3. non è necessario costruire l’opera
Essendo ognuno uguale e coerente con l’intento dell’artista la decisione in merito alla condizione spetta al destinatario in occasione della ricezione.
La produzione materiale del suo lavoro non è subordinata all’essere eseguita direttamente dall’artista. Le opere di Weiner possono essere manifestate in molti modi, a seconda dei parametri dell’opera stessa e delle circostanze della galleria, del museo, dell’istituzione o del suo collezionista, che viene spesso definito da Weiner come “destinatario delle opere”. Le sue opere possono essere accompagnate da segnaletica matematica, simboli grammaticali e gesti grafici.
Le opere di Weiner denotano processo, materiale e struttura, la cui libera interpretazione è lasciata allo spettatore, modificando il tradizionale rapporto tra artista e spettatore. Il linguaggio per Weiner è il suo strumento per la sua rappresentazione aperta del mondo, libera da riferimenti soggettivi e metafora. Il lavoro di Weiner prende forma e significato attraverso la percezione e l’interpretazione dello spettatore. Le dichiarazioni di Weiner sono spesso tradotte in più lingue, rendendo la sua arte accessibile a tutti.

Recontemporary, for its fifth anniversary, presents the exhibition “WHERE THE WORDS START” by Lawrence Weiner, in collaboration with Giorgio Persano Gallery.
The exhibition path begins at Via Gaudenzio Ferrari 12/b and expands across the territory with the aim of asserting a strong presence in the city, specifically in the arcades of Via Nizza, dedicated to the Spazio Portici – Videoart project of Fondazione Contrada, with the exhibition “Where The Words End,” curated by Roberto Mastroianni and Iole Pellion of Persano.
With “Where The Words Start,” Recontemporary brings the attention to Lawrence Weiner’s video work, which, as the title suggests, starts with a reflection on language. The artist, particularly known for his text-based works as the primary and fundamental means of communicating with others, has actually expanded his conceptual exploration through video and images.
Weiner’s videos are not traditional cinematic or narrative works, but rather extensions of his conceptual inquiry. They capture everyday actions or ordinary objects, emphasizing their meaning through unconventional editing and visual presentation. A succession of images, words, impressions, texts, and graphics prompt the audience to ponder the essence of the meaning of language beyond its visual aspect.
This is how Weiner has produced a body of video works that extend the concepts explored in conceptual art, emphasizing how communication and complex meanings are hidden within a communicative code, focusing on the idea and concept rather than traditional visual aesthetics. Through his texts, his images, and his videos, Lawrence Weiner left a lasting impact on contemporary art, encouraging a broader and more conceptual view of art itself.
The exhibition’s setup is specifically tailored to Recontemporary’s spaces, and was planned through an Exhibit Design workshop, led by Andrea Isola under the direction of Recontemporary’s team.
The connected exhibition path, “WHERE THE WORDS END,” gathers a selection of videos where Lawrence Weiner engages in a dialogue with more contemporary artists such as Maria Loboda, Allora & Calzadilla, Erick Beltran, Lina Fucà, Donna Conlon, Pascal Dombis, and Elodie Pong. The various projections explore the theme of language, specifically its physical aspect – writing.
It delves into how a word can be ephemeral and how it can leave a lasting mark. Descriptions, aids, suggestions, teachings, warnings, censorship – how and to what extent words are capable of giving and taking from our daily lives. The choice arises from the desire to capture the attention of passersby through a multiform language, with letters and words written almost like advertising messages, inviting the viewer to question the meaning of communication in society.
Lawrence Weiner’s importance in conceptual art has been central to the developments in Italian and international art in the 1960s and 1970s. Consequently, dedicating a video retrospective to him allows for the exploration of a series of unpublished and lesser-known works for the general public. This goal serves to promote the study, deepening, and dissemination of video art, making this project central to Recontemporary’s programming. At the same time, the initiative intends to be interdisciplinary, involving other entities and organizations in the city of Turin and aims to develop educational activities open to the public throughout the project’s duration.
The setup, as conceived, presents four video works in a sequence punctuated by the presence of red dividing walls, stimulating the viewer to discover Lawrence Weiner’s unique work in multiple stages. Color, text, and image combine in a dynamic interplay between space and video.
Recontemporary
Via Gaudenzio Ferrari 12, Torino
recontemporary.com
Orari: mercoledì – sabato 15:30 — 19:30
La visita alle mostre e la partecipazione agli eventi è riservata ai soci di Recontemporary
Spazio Portici – Videoarte
Via Nizza, Torino
Ufficio stampa Recontemporary: Costanza Hardouin
Cover: Blue Moon Over, 2001, 5’14”, color, sound