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Luca Trevisani, Notes for dried and living bodies, 2018, Stampa ai raggi UV su foglia di palma essiccata. Courtesy l’artista e Pinksummer

Luca Trevisani. Notes for dried and living bodies in Corso Umberto

Platea | Palazzo Galeano, Lodi

A cura di Giulia Menegale

“Notes for dried and living bodies in Corso Umberto” è un’installazione site-specific che occupa interamente la vetrina di Platea e si inserisce nella ricerca più recente di Luca Trevisani, basata sul tentativo di ridiscutere la percezione comune della natura come realtà altra rispetto alla dimensione umana. L’opera costituisce una nuova edizione della omonima serie, inedita e speciale per le sue proporzioni e la tecnica esecutiva utilizzata, pensata ad hoc per inserirsi nel particolare contesto espositivo offerto da Platea | Palazzo Galeano nel cuore di Lodi.

In “Notes For Dried And Living Bodies” l’artista recupera motivi floreali tratti dall’opera di altri autori, artisti e designer, componendo una texture nuova che riporta sulla superficie di una grande foglia essiccata, presentata come se si trattasse dello specimen di un museo di storia naturale. L’operazione di Trevisani riflette sulla labile linea esistente tra natura e artificio: creando un cortocircuito visivo l’artista proietta l’immaginario fitomorfo su di una vera pianta per dirci che, in fondo, siamo parte della natura che tentiamo di comprendere. “Notes for dried and living bodies” è un’indagine sugli immaginari e le costruzioni visive con cui l’uomo conferisce forma alla propria rappresentazione del mondo. Con queste sculture bidimensionali Trevisani sperimenta ambiti disciplinari ed epistemologici differenti, portando a una messa in discussione dei nostri modelli interpretativi convenzionali del mondo naturale.

Se la natura è sfuggente e fugace per definizione, ecco che l’uomo ha sempre pensato di poterla fermare e possedere sublimandola, facendone feticcio, immagine preziosa: la vetrina di Platea è il palcoscenico ideale dove affrontare, cavalcare e ridiscutere lo sguardo e l’ostensione che l’uomo fa del mondo.

Luca Trevisani (Verona, 1979) è un artista la cui pratica multidisciplinare è stata esposta a livello internazionale in musei e istituzioni, come Biennale of Sydney, Manifesta 7, Biennale di Architettura di Venezia, Museum of Contemporary Art Tokyo, Kunsthalle Wien, Kunstverein Braunschweig, ZKM Karlsruhe, Magasin, Grenoble, MAXXI Roma. Trevisani ha vinto premi e riconoscimenti prestigiosi tra cui il Premio Furla per l’arte, il Premio New York, Italian Council e Cantica21. Trevisani ha pubblicato testi per riviste d’arte e quotidiani, nazionali e internazionali, e ha pubblicato diversi libri tra cui: The effort took ist tools (Argobooks 2008), Luca Trevisani (Silvana Editoriale 2009), The art of Folding for young and old (Cura Books 2012), Water Ikebana (Humboldt Books, 2014), Grand Hotel et des Palmes (Nero, 2015), Via Roma 398. Palermo, (Humboldt Books, 2018). Luca Trevisani è artista docente presso lo IUAV di Venezia, e la Libera Università di Bolzano. La ricerca di Trevisani spazia fra la scultura e il video, e attraversa discipline di confine come le arti performative e quelle grafiche, l’architettura e il design, il cinema di ricerca o l’architettura, in una perpetua condizione magnetica e mutante. Nelle sue opere le caratteristiche storiche della scultura sono interrogate se non addirittura sovvertite, in un’incessante indagine sulla materia e sulle narrazioni.

Platea | Palazzo Galeano
Corso Umberto I, Lodi

Luca Trevisani, Notes for dried and living bodies, 2018. Stampa ai raggi UV su foglia di palma essiccata. Courtesy l’artista e Pinksummer