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Fondazione Elpis_Lucia Canto_10_2023_©Fabrizio Vatieri

Lucia Cantò. Stelle che sorreggono altre stelle

Fondazione Elpis, Milano

A cura di Giovanni Paolin e Sara Maggioni

Fondazione Elpis presenta dal 5 ottobre 2023 al 4 febbraio 2024 la mostra Stelle che sorreggono altre stelle di Lucia Cantò, a cura di Giovanni Paolin e Sara Maggioni.

L’esposizione prende le mosse dalla stretta relazione tra l’artista e i curatori nata in occasione della terza edizione di Una Boccata d’Arte (2022) – progetto d’arte contemporanea diffuso in tutta Italia – che ha visto Lucia Cantò protagonista dell’intervento Restrizione emotiva nel borgo di Malamocco, in provincia di Venezia.

Presentando diverse evoluzioni delle linee di ricerca di Lucia Cantò (Pescara, 1995), Stelle che sorreggono altre stelle si concentra in particolare su due aspetti che caratterizzano la produzione più recente dell’artista: il vaso come presenza significante in uno spazio e le possibili modalità di collaborazione con una comunità temporanea. Due prospettive che, esplorate nella loro fase embrionale in occasione di Restrizione Emotiva, vengono ora approfondite e messe in relazione presentando una serie di opere inedite e amplificando le fasi di partecipazione al lavoro dell’artista.

Affianca la mostra un percorso laboratoriale, avviato tramite open call e iniziato nel mese di settembre 2023, nel quale un gruppo di partecipanti, senza limiti di età, genere o professione, è chiamato a realizzare un autoritratto sotto forma di vaso in terracotta. Un’esperienza che trova spazio anche durante il primo periodo di apertura dell’esposizione, con la creazione al piano superiore della Fondazione di un ambiente di lavoro in cui si intrecciano occasioni di riflessione poetica, laboratori pratici e momenti di condivisione processuale.

Concluso il laboratorio, il primo piano si trasformerà da spazio di lavoro in spazio dedicato all’esposizione dei vasi prodotti collettivamente. Per assecondare tale cambiamento, le strutture presenti in sala sono state progettate grazie a un dialogo tra l’artista e Studio GISTO. Ne sono nati una serie di moduli pensati per una continua trasformazione, possibile grazie a diverse modalità di assemblaggio, per agevolare i processi, gli esiti e allo stesso tempo dare forma a un luogo di lavoro collettivo.

Il piano terra della Fondazione è invece dedicato a tre nuove produzioni che introducono alla visione dell’artista, fornendo anche delle chiavi per la lettura del laboratorio. Madre (2023), Edilizia di un pensiero (2023) e Stellario (2023) sono visibili contemporaneamente, riuscendo a convivere pur rimanendo comunque autonome. Abbracciando forme a lei care, tutte le opere ragionano secondo contrasti taglienti e corporeità simboliche.

Madre (2023) consiste in una scultura in terracotta composta da tre elementi assemblati in un unico equilibrio. Un elemento ospita e allo stesso tempo nasconde la giunzione di altri due elementi in terracotta. Fin dall’antichità, la produzione di vasellame gravita attorno a comunità femminili e, oltre all’attività di trasformazione e conservazione del cibo, si lega inevitabilmente al potere trasformativo e riproduttivo femminile. In particolare, Madre è la concretizzazione di un pensiero che nasce dalla raccolta di voci femminili, che l’artista ha trascritto su quaderni durante conversazioni con donne a lei vicine.

Composta da materiali eterogenei, l’installazione Edilizia di un pensiero (2023) pone il visitatore di fronte a elementi in forte contrasto tra loro, che con il loro dialogo restituiscono un’idea di fragilità. Le mantovane parasassi, concepite tradizionalmente per creare un ambiente di sicurezza e arginare il materiale edilizio in caduta all’interno di un cantiere, vedono ribaltata la loro funzione, ospitando al loro interno una serie di fiori che attraversano cicli vitali diversi durante il periodo di apertura della mostra. L’impianto scultoreo si pone come una lente di ingrandimento sull’inevitabile processo di essiccazione dei fiori, trattenuti e quindi lasciati cadere nel tempo, seguendo ognuno il proprio ritmo vitale. Questo processo aiuta chi guarda a tenere traccia delle diverse fasi che danno vita a Stelle che sorreggono altre stelle, in quanto mostra temporanea segnata nel suo corso da cambiamenti e trasformazioni.

Infine, la scultura Stellario (2023) prende il proprio nome dall’oggetto a cui si ispira: una corona in bronzo corredata da dodici stelle, trovata dall’artista durante un soggiorno a Napoli. Nell’opera presentata, tra i sette elementi che la compongono non esiste una gerarchia, ma ognuna di queste collabora con le altre, sostenendole e lasciandosi sostenere. Questo lavoro, che chiude il percorso espositivo del piano terra e introduce al piano superiore dedicato al laboratorio collettivo, ha ispirato il titolo stesso della mostra.

Come indica il titolo, che fa riferimento alla delicatezza di invisibili rapporti ciclici e alla forza generata da piccole costellazioni di punti luminosi, Stelle che sorreggono altre stelle si muove secondo un ritmo scandito da diversi cicli vitali, legati alla creazione e alla vita delle opere stesse: a un primo momento in cui si presentano i lavori dell’artista e alcuni esiti del laboratorio, ne segue un secondo in cui una parte dell’impianto espositivo si modifica trasformando lo spazio di lavoro in un luogo di fruizione degli autoritratti ultimati.

Stelle che sorreggono altre stelle è quindi una mostra circolare, che si apre e si chiude a contatto con la terracotta, attivata dall’investimento emotivo di una piccola comunità. Ciò che la tiene legata nella sua interezza e appare come cardine della ricerca di Lucia Cantò è la parola scritta, fatta di appunti, tracce sulle opere e segni che si confondono nello spazio espositivo. Il linguaggio è alla base di ogni scultura dell’artista ed è in grado di connettere ogni sua installazione.

Lucia Cantò è nata a Pescara nel 1995, dove vive e lavora. Nel 2021 ha vinto la 14esima edizione del Talent Prize, il premio internazionale di arti visive organizzato da Inside Art, con l’opera Atti certi per corpi fragili. Il suo lavoro è stato esposto in mostre personali come: Restrizione Emotiva, Una Boccata D’Arte, Malamocco, Venezia, a cura di Giovanni Giacomo Paolin (2022); Ai terzi, Monitor Roma, testo a cura di Cecilia Canziani (2021). Tra le mostre collettive ricordiamo: Panorama, L’Aquila, a cura di Cristiana Perrella (2023); La sostanza agitata, Palazzo Collicola, Galleria d’Arte Moderna G. Carandente, Spoleto, a cura di Saverio Verini (2023); Premio Conai, Arte circolare, Museo MAXXI Roma, a cura di Ludovico Pratesi e Marco Bassan (2022); C.U.O.R.E. (Cryogenic Underground Observatory for Rare Events), Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini Contemporary, a cura di Margherita Morgantin (2021); Straperetana 2020, Palazzo Maccafani, Pereto, a cura di Saverio Verini (2020). Le sue opere sono state acquisite da collezioni pubbliche e private.

Fondazione Elpis, Lucia Cantò, 2023 ©Fabrizio Vatieri

Fondazione Elpis presents from 5 October 2023 to 4 February 2024 the exhibition Stelle che sorreggono altre stelle (Stars holding up other stars) by Lucia Cantò, curated by Giovanni Paolin and Sara Maggioni.

The exhibition takes its lead from the close relationship between the artist and the curators born on the occasion of the third edition of Una Boccata d’Arte (2022) – a contemporary art project spread throughout Italy – which saw Lucia Cantò as the protagonist of the intervention Restrizione emotiva (Emotional Restriction) in the village of Malamocco, in the province of Venice.

Presenting different evolutions of Lucia Cantò’s (Pescara, Italy, 1995) research lines, Stelle che sorreggono altre stelle focuses in particular on two aspects that characterise the artist’s most recent production: the vase as a significant presence in a space and the possible forms of collaboration with a temporary community. Two perspectives that, explored in their embryonic phase on the occasion of Restrizione Emotiva, are now deepened and put into relation by presenting a series of new works and amplifying the phases of participation in the artist’s work.

Flanking the exhibition is a workshop programme, started through an open call and began in September 2023, in which a group of participants, regardless of age, gender or profession, is asked to create a self-portrait in the form of a terracotta vase. An experience that also finds space during the first period of the exhibition, with the creation on the upper floor of the Fondazione of a working environment in which opportunities for poetic reflection, practical workshops and moments of process sharing are interwoven.

At the end of the workshop, the first floor will be transformed from a working space into a space dedicated to the exhibition of the collectively produced vases. To reflect this change, the structures in the room have been designed through a dialogue between the artist and Studio GISTO. This has resulted in a series of modules conceived for continuous transformation, possible through different ways of assembly, to facilitate processes, outcomes and at the same time shape a collective workspace.

The ground floor of the Fondazione is on the other hand dedicated to three new productions that introduce the artist’s vision, while also providing keys to the interpretation of the workshop. Madre (2023), Edilizia di un pensiero (2023) and Stellario (2023) are visible at the same time, managing to coexist while still remaining autonomous. Embracing forms that are dear to Cantò, all the works reason according to sharp contrasts and symbolic corporeity.

Madre (2023) is a terracotta sculpture comprising three units assembled to form a balanced whole, in which one element houses and at the same time conceals the junction of two others.  Since ancient times, pottery production revolved around female communities and was aimed at the collective function of transforming and preserving food. This activity was inevitably linked to the female reproductive and transformative power. The sculptural body is a concretisation of a thought that stems from the collection of female voices, transcribed by the artist in notebooks during conversations with women close to her.

Composed of heterogeneous materials, the installation Edilizia di un pensiero (2023) confronts the visitor with strongly contrasting elements, whose dialogue conveys an idea of fragility. The scaffold edge protection structures, originally intended for creating a safe area and to deflect building materials falling from a construction site, have been overturned as regards their function, with their apertures housing a group of flowers facing outwards. The sculptural installation acts as a magnifying glass directed onto the inevitable drying process of the flowers, held and then allowed to fall over time, each following its own rhythm of life. This process helps the beholder to keep track of the different phases that give rise to Stelle che sorreggono altre stelle, as it shows temporary changes and transformations in its course.

Lastly, the sculpture Stellario (2023) takes its name from the object it is inspired by: a bronze crown with twelve stars, found by the artist during a stay in Naples. In the work presented, there is no hierarchy between the seven elements that compose it, but each of them collaborates with the others, supporting them and allowing itself to be supported. This work, which closes the exhibition on the ground floor and leads to the upper floor dedicated to the collective workshop, inspired the very title of the exhibition.

As indicated by the title, which refers to the delicacy of invisible cyclical relationships and the force generated by small constellations of points of light, Stelle che sorreggono altre stelle moves according to a rhythm marked by different life cycles, linked to the creation and life of the works themselves: a first moment in which the artist’s works and some results of the workshop are presented is followed by a second moment in which part of the exhibition layout is modified, transforming the work space into a place for the finished self-portraits.

Lucia Cantò was born in Pescara in 1995, where she lives and works. In 2021, she won the 14th Talent Prize, the international visual arts prize organised by Inside Art, with the work Atti certi per corpi fragili. His work has been shown in solo exhibitions such as: Restrizione Emotiva, Una Boccata D’Arte, Malamocco, Venezia, curated by Giovanni Giacomo Paolin (2022); Ai terzi, Monitor Roma, text by Cecilia Canziani (2021). Group exhibition include: Panorama, L’Aquila, curated by Cristiana Perrella (2023); La sostanza agitata, Palazzo Collicola, Galleria d’Arte Moderna G. Carandente, Spoleto, curated by Saverio Verini (2023); Premio Conai, Arte circolare, Museo MAXXI Roma, curated by Ludovico Pratesi e Marco Bassan (2022); C.U.O.R.E. (Cryogenic Underground Observatory for Rare Events), Centro per l’Arte Contemporanea Palazzo Lucarini Contemporary, curated by Margherita Morgantin (2021); Straperetana 2020, Palazzo Maccafani, Pereto, curated by Saverio Verini (2020).

Fondazione Elpis
Via A. Lamarmora 26, Milano
www.fondazioneelpis.org, +39 02 8974 5372, info@fondazioneelpis.org
Orari di apertura: da giovedì a domenica 12-19
Ingresso gratuito

Ufficio stampa: ddlArts
Copertina: Fondazione Elpis, Lucia Cantò, 2023 ©Fabrizio Vatieri