Margherita Moscardini. Inhabiting Without Belonging
La galleria Renata Fabbri è lieta di inaugurare la propria collaborazione con l’artista Margherita Moscardini attraverso la mostra Inhabiting Without Belonging: un nucleo di lavori inediti realizzati in dialogo con gli spazi espositivi della galleria.
In mostra, una serie di sculture e disegni elaborati immaginando una Terra non appropriabile come sono le porzioni di Alto Mare, tra le poche aree del pianeta che non sono sottoponibili alla sovranità di alcuno stato e sono definite una risorsa per l’umanità; un bene comune che, attraverso accordi internazionali, può essere attraversato e utilizzato a scopi di ricerca e per lo sfruttamento di risorse.
L’artista identifica queste aree come vuoti densi di potenzialità, che se da un lato ci ricordano l’inappropriabilità del pianeta di cui ogni specie è ospite, dall’altro, in continuità con il suo progetto The Fountains of Za’atari (2016-2019) sviluppato in Giordania nel più grande campo per rifugiati siriani, evidenziano la necessità di un cambio di paradigma capace di servire questo tempo. Tale cambiamento può forse realizzarsi a partire da un’idea di cittadinanza non più fondata sull’appartenenza territoriale, quanto sulla condizione dell’esilio; oltre la spartizione del pianeta in stati nazione e verso una cittadinanza universale.
Margherita Moscardini (Donoratico, 1981) indaga le relazioni tra processi di trasformazione di ordine naturale, urbano e sociale appartenenti a specifiche geografie. La sua pratica privilegia progetti a lungo termine che generano interventi in larga scala, disegni, scritti, sculture e video-documenti. Tra i suoi lavori: Istanbul City Hills_On the Natural History of Dispersion and States of Aggregation (2013), a proposito della recente trasformazione urbana di Istanbul; 1XUnknown (1942-2018, to Fortress Europe with Love), che racconta parte dei 15.000 bunker della linea difensiva Atlantic Wall, costruita dal Terzo Reich lungo la costa atlantica europea con lo scopo di difendere la Fortezza Europa. Dal 2016 studia i campi per rifugiati come città dove un’altra idea di cittadinanza può essere sperimentata. Il suo lavoro The Fountains of Za’atari si sviluppa a partire dal campo per rifugiati di Za’atari, nato nel 2012 in Giordania sul confine siriano.
The Renata Fabbri gallery is pleased to announce its collaboration with the artist Margherita Moscardini through the exhibition Inhabiting Without Belonging: a new series of artworks conceived in dialogue with the gallery spaces.
The exhibition will feature sculptures and drawings, created imagining an unpossessable land like the Alto Mare. These areas of the planet are among the few not subjected to the sovereignty of any state and recognized as a precious resource for the entire humanity; they are a common good which, thanks to international agreements could be crossed and used for research aims and resource exploitation.
The artist identifies those areas as voids full of potential. These, on the one hand, remind us of the inappropriability of the planet, of which each species is a guest, and on the other hand, in line with her project The Fountains of Za’atari, which was developed in Jordan in one of the biggest Syrian refugee camp, they remind us of the necessity of a paradigm shift, able to serve this time. Maybe, starting from an idea of citizenship based on the condition of being in exile, instead of territorial belongings: beyond the division of the planet into nation states and towards universal citizenship.
Margherita Moscardini (Donoratico, 1981) investigates the relations among transformation processes of urban, social and natural order, belonging to specific geographies. Her practice favours long-term projects, which produce large scale interventions, drawings, scripts, sculptures and documentary videos. Among her works: Istanbul City Hills_On the Natural History of Dispersion and States of Aggregation (2013), dealing with the recent urban transformation of Istanbul; 1XUnknown (1942-2018, to Fortress Europe with Love), which presents parts of the 15,000 bunkers of the Atlantic Wall defensive line, built by the Third Reich along the European Atlantic coast to defend Fortress Europe. Since 2016 she has been researching refugee camps as cities where a new idea of citizenship can be experimented. Her work The Fountains of Za’atari developed from the Za’atari refugee camp, conceived in 2012 in Jordan on the Syrian border.
Renata Fabbri arte contemporanea
Via A. Stoppani 15/c, Milano
+39 02 91477 463, info@renatafabbri.it, www.renatafabbri.it
Orari: dal martedì al sabato 15.30 – 19.30. Lunedì su appuntamento
Ingresso gratuito
Immagine di copertina: Exhibition view, Inhabiting Without Belonging, Margherita Moscardini, 2020. Renata Fabbri arte contemporanea, Milano.
Photo: Andrea Rossetti. Courtesy l’artista e Renata Fabbri arte contemporanea