Mario Airò. Watercolour
HYPERMAREMMA III EDITION
Testo di Massimo Mininni
Uno tra gli artisti più attivi della sua generazione ha ideato un grande intervento su scala territoriale per la terza edizione di Hypermaremma.
Quello di Mario Airò è un atto di trasfigurazione del paesaggio attraverso un possente raggio laser che si attiva dal crepuscolo fino a notte fonda, con l’intenzione di mostrare l’energia monumentale della laguna di Orbetello attraverso disegni dinamici proiettati sull’acqua che entreranno in relazione diretta e casuale con il panorama e le bellezze naturalistiche del luogo.
Tracce asemantiche di luce in movimento si attiveranno quotidianamente per porsi a contatto con la superficie immobile del paesaggio lagunare, rendendola protagonista e opera d’arte essa stessa.
Dalle parole dell’artista si comprende l’importanza del paesaggio circostante: “L’arte si rifugia nella natura con un po’ di sprezzatura per la sua celebrata mondanità e gode della sua autonomia. Devettorializza lo spettacolo riducendolo fine a sé stesso e cerca un territorio meno congestionato per difendere la propria originaria innocenza, per lasciar essere la propria natura. E qui reca tributo alle forze che l’hanno fatta grande: senza un pensiero basilarmente animista il mondo non ha voce e l’arte quale suo ponte verso noi ancor meno. È di quella confusa compresenza di impressioni e significati che ha bisogno per approntare un campo d’azione di una certa vastità capace di estrapolare le proprie potenzialità.”
Mario Airò nasce a Pavia (1961). Vive e lavora tra Genova e Milano. Dopo gli studi a Milano con Luciano Fabro, con altri artisti ha animato lo spazio autogestito di Via Lazzaro Palazzi nella prima metà anni ’90. Da diversi anni è docente del Laboratorio di Arte presso la Facoltà di Arti e Design dello IUAV di Venezia. Gli interventi di Mario Airò nascono per lo più con l’intento di indurre nello spettatore stati d’animo e sensazioni
fortemente emotivi. Composte da oggetti, immagini, testi, suoni e fonti luminose giocano sulla delicatezza, sull’effetto incantatorio e seducente per trasformare gli ambienti espositivi in spazi mentali avvolgenti, irreali, capaci, nella loro insistita perfezione, di restituire il senso di una vita sognata più che vissuta. Parte integrante dei suoi omaggi all’esistenza è anche la cura della ricerca culturale che sta dietro alle opere, come background non esibito ma spesso molto profondo. Senza mai privilegiare alcuna tecnica, Airò incarna un modo di concepire il linguaggio artistico privo di ogni dogma e libero di agire in modo flessibile.
Tra le più importanti esposizioni cui ha partecipato si segnalano: Moscow Biennale of Contemporary Art, Mosca (2005); 51. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia (2003); Kwangju Biennale (Corea 2004); 47. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia (1997).
L’intervento è realizzato grazie al supporto di MAG broker di assicurazione
Con il patrocinio del Comune di Orbetello
Si ringraziano le gallerie Tucci Russo e Vistamare per la gentile collaborazione
Immagine di copertina: Mario Airò, Watercolour, 2021. Antico Mulino Spagnolo, Laguna di Orbetello. Courtesy Hypermaremma