
Marzia Migliora. Lo Spettro di Malthus
A cura di Matteo Lucchetti
Il Museo MA*GA di Gallarate (VA) ospita la personale di Marzia Migliora, dal titolo Lo spettro di Malthus, a cura di Matteo Lucchetti.
La mostra ruota attorno al progetto, realizzato grazie al sostegno di Italian Council, ambientato in gran parte nelle miniere di salgemma siciliane di Petralia e Racalmuto, formatesi circa 6 milioni di anni fa.
Lo Spettro di Malthus è l’ideale conclusione del ciclo di ricerca degli ultimi anni, che Marzia Migliora ha dedicato all’analisi sul rapporto tra produzione di cibo, merce e plusvalore del modello capitalista e allo sfruttamento delle risorse umane, animali e minerarie. Temi evocati fin dal titolo del progetto proposto in cui l’artista richiama la teoria enunciata da Thomas Malthus, economista e demografo inglese (1766-1834), che teorizzava, già a fine diciottesimo secolo, il problema dell’insostenibilità tra crescita demografica e produzione alimentare, indicando come conseguenze di monoculture e allevamenti industriali, possibili carestie e pandemie a livello globale.
“Le motivazioni – afferma Matteo Lucchetti – che hanno portato Marzia Migliora ad esplorare le contraddizioni insite nei modelli produttivi agricoli industrializzati, o le pratiche estrattive intensive del capitalismo neoliberale, sono ancorate alla convinzione che i paradigmi sui quali si basa l’esistenza del mondo industrializzato che conosciamo, siano alla radice delle emergenze, presenti e future, che il genere umano si sta progressivamente trovando ad affrontare”.
La mostra si articolerà attorno a una serie di nuovi lavori di Marzia Migliora, in un percorso esperienziale site specific, che vede, tra le altre cose, la presenza di installazioni ambientali, un’animazione digitale realizzata in realtà virtuale, e una grande tenda in tre parti. Il pubblico infatti si muoverà attraverso tutto lo spazio espositivo scoprendo le opere aldilà delle tende, che introducono una linea temporale di crescita demografica, dal 1700 al 2100, sulla quale si focalizza la ricerca dell’artista.
“Il progetto – specifica Matteo Lucchetti – nasce da una serie di ventiquattro collage che Marzia Migliora ha iniziato nel 2017 con il titolo di Paradossi dell’abbondanza, che mescolano la tecnica del disegno alla tradizione del papier collé, per raccontare le contraddizioni vissute in campo agricolo, dalla prospettiva degli agricoltori stessi, che siano gli stagionali migranti dei nostri giorni, i braccianti delle piantagioni coloniali, oppure più semplicemente provenienti dal background contadino vicino all’artista e alla storia della sua famiglia. Il titolo dell’opera è preso a prestito da un capitolo del libro Una storia commestibile dell’umanità del giornalista inglese Tom Standage, che ripercorre una certa idea di modernità attraverso la storia dell’agricoltura e del suo asservimento alla produzione di cibo come merce: con l’introduzione di monoculture, produzioni intensive, pesticidi, organismi geneticamente modificati e quanto ha permesso un presunto dominio dell’uomo sui cicli naturali della germinazione. Questi disegni introducono all’installazione Lo spettro di Malthus che chiama direttamente in causa la figura dello studioso inglese che nel 1798 pubblica Saggio sul principio della popolazione e i suoi effetti sullo sviluppo futuro della società, precursore rispetto agli squilibri tra crescita demografica e produzione alimentare.
Marzia Migliora ha immaginato questo lavoro come un’immersione nelle viscere della terra, fino a oltre cento metri di profondità sotto il livello del mare. Questa è la quota più profonda alla quale si trova il salgemma estratto da secoli nelle miniere siciliane di sale, in stratificazioni geologiche formatesi sei milioni di anni fa. Il lavoro, che prende la forma di un video in realtà virtuale, permette un viaggio altrimenti impossibile, nei tunnel scavati dall’uomo nella profondità della terra, che appaiono come intestini popolati da animazioni provenienti dai disegni dell’artista, i quali visualizzano alcuni passaggi fondamentali del conflitto tra il cosiddetto progresso e i suoi costi all’interno dell’ecosistema”.
Accompagna l’iniziativa, un’edizione d’artista in forma di rivista, distribuita in edicola venerdì 16 ottobre con il settimanale Internazionale, ed è stata preceduta da un ebook, scaricabile dal sito www.museomaga.it, dedicato agli sketchbook inediti di Marzia Migliora che svelano e anticipano il percorso di ricerca e produzione a cui l’artista sta lavorando da oltre un anno.
Il progetto è realizzato grazie al sostegno di Italian Council (VI Edizione, 2019) programma di promozione di arte contemporanea nel mondo, della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo. Un ringraziamento particolare va ai partner di progetto: Serlachius Museums di Mänttä che ha ospitato la prima versione dell’opera nella mostra The Quest for Happiness, Italian Art Now, Van Abbemuseum di Eindhoven per il programma online e la presentazione del lavoro di Marzia Migliora, l’Istituto Italiano di Cultura di Varsavia per il supporto nella diffusione del progetto, e i partner culturali Galleria Nazionale San Marino e il Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate, grazie al quale l’artista per la prima volta ha lavorato al MA*GA nel 2016. Si ringrazia inoltre la Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli.
Il progetto è reso possibile anche grazie al supporto di Italkali Società Italiana Sali Alcalini S.p.A. a cui appartengono Giacimenti siciliani di sale naturale di Racalmuto e Petralia
L’ingresso gratuito è offerto da Ricola, partner istituzionale del MA*GA.
Marzia Migliora è un’artista che usa un’ampia gamma di linguaggi, tra cui fotografia, video, suono, performance, installazione e disegno, per creare opere che elevano le più semplici attività umane a momenti in grado di raccontare stralci di storia collettiva. Le tematiche ricorrenti nel suo lavoro sono la memoria come strumento di articolazione del presente e l’analisi dell’occupazione lavorativa come affermazione di partecipazione alla sfera sociale. (Matteo Lucchetti)
Tra le varie istituzioni che hanno esposto il lavoro di Migliora, Museo d’Arte Contemporanea del castello di Rivoli, Rivoli, Torino; Fondazione Prada, Milano; Fondazione Merz, Torino; MA*GA, Museo arte Gallarate, Gallarate; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid; Padiglione Italia, 56a Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; FACT, Foundation for Art and Creative Technology, Liverpool; Ca’ Rezzonico, Venezia; Museo Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; Carré d’Art, Nîmes; Serlachius Museums, Mänttä; Le MAGASIN Centre National d’Art Contemporain, Grenoble. L’artista è rappresentata dalla Galleria Lia Rumma, Milano/Napoli.

The exhibition will revolve around a project realized thanks to the patronage of the Italian Council, developed mostly in the Sicilian salt mines of Petralia and Racalmuto, which were formed about six million years ago.
The Spectre of Malthus is the ideal conclusion to a research project that, Marzia Migliora has dedicated in recent years to the analysis of the relationship between the capitalist system’s production of food, commodities and surplus value and the exploitation of human, animal, and mining resources. These are subjects evoked in the title of the project itself, in which the artist calls into question the British economist and demographer Thomas Malthus (1766-1834), who as early as the late 18th century theorised the problem of unsustainability, between demographic growth and food production and pointed to global famine and pandemics as possible consequences of monocultures and factory farming.
As Matteo Lucchetti explains, ‘The reasons why Marzia Migliora has explored the contradictions intrinsic in industrialised agricultural production models and the intensive extractive practices of neoliberal capitalism are anchored to the conviction that the paradigms on which the industrial world as we know it is based are at the root of the emergencies, past and future, that humankind is progressively having to address.’
The exhibition will be organised around a set of new works by Marzia Migliora, in a site-specific experiential layout featuring, among other things, environmental installations, a virtual reality digital animation and a large curtain divided into three parts. The public will walk through the whole exhibition space, discovering the works behind the curtains, which present a timeline of demographic growth from 1790 to 2100, the focus of the artist’s work.
‘The project,’ specifies Matteo Lucchetti, ‘came to life from a series of 29 collages that Marzia Migliora began in 2017 entitled Paradossi dell’abbondanza (Paradoxes of Plenty), which blend drawing with the papier collé tradition to speak about the contradictions experienced in the agricultural field from the perspective of the agricultural workers themselves, be they present-day seasonal migrants, labourers on colonial plantations or, more simply, people from the artist and her family’s own rural background. The title of the work is borrowed from a chapter in An Edible History of Humanity by the British journalist Tom Standage, who reconstructs a certain idea of modernity through the history of agriculture and its subjection to the production of food as a commodity with the introduction of monocultures, intensive production, pesticides, genetically modified organisms and everything else that has allowed man his supposed control of the natural cycles of germination. These drawings introduce the installation The Spectre of Malthus, which directly involves the figure of the British scholar who, in 1798, published An Essay on the Principle of Population as It Affects the Future Improvement of Society, in which he foresees the imbalances that exist between demographic growth and food production.
‘Marzia Migliora imagined this work as an immersion in the bowels of the earth, to a depth of more than a hundred metres below sea level. This is the lowest depth at which it is possible to find rock salt, extracted for centuries in Sicilian salt mines from geological strata formed six million years ago. The work, which takes the form of a virtual reality video, takes the visitor on a journey that would otherwise be impossible along tunnels bored by man into the depths of the earth. Their appearance is that of intestines populated by animations of the artist’s drawings of some of the fundamental stages in the conflict between so-called progress and its costs within the ecosystem.’
The initiative is accompanied by an illustrated catalogue/magazine, which will be distributed with the Internazionale weekly in October, and anticipated by an e-book, downloadable from the www.museomaga.it site, in which Marzia Migliora’s previously unpublished sketchbooks reveal and anticipate her studies and output over the last year and more.
The project has been realised under the patronage of Italian Council (6th Edition 2019), a programme promoted by the Directorate-General for Contemporary Creativity of the Italian Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism (MIBACT) for the promotion of contemporary art in the world. A special thanks is due to the project partners: Serlachius Museums in Mänttä, which showed the first version of the work in its The Quest for Happiness, Italian Art Now exhibition; the Van Abbemuseum in Eindhoven for the online exhibition and presentation of Marzia Migliora’s work; the Italian Institute of Culture in Warsaw for support in promoting the project; and our cultural partners, the National Gallery of San Marino And the City of Gallarate National Award for the Visual Arts, thanks to which the artist worked at MA*GA for the first time in 2016.
Marzia Migliora is an artist who uses a broad range of languages, among which photography, video, sound, performance, installation and drawing, to create works that elevate the simplest human activities to moments that tell fragments of collective history. The recurring themes in her work are memory as a tool for articulating the present analysis of employment as an affirmation of participation in the social sphere. (Matteo Lucchetti) Institutions that have exhibited Migliora’s work include: Rivoli Castle Museum of Contemporary Art, Rivoli, Turin; Fondazione Prada, Milan; Fondazione Merz, Turin; MA*GA (Gallarate Art Museum), Gallarate; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid; Padiglione Italia, 56th Venice Biennale International Art Exhibition, Venice; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Turin; FACT, Foundation for Art and Creative Technology, Liverpool; Ca’ Rezzonico, Venice; Museo Maxxi, National 21st-century fine arts museum, Rome; Carré d’Art, Nîmes; Serlachius Museums, Mänttä; Le MAGASIN Centre National d’Art Contemporain, Grenoble. The artist is represented by Galleria Lia Rumma, Milan/Naples.
Museo MA*GA
Via E. De Magri 1, Gallarate (VA)
+39 0331 706011, info@museomaga.it, www.museomaga.it
Orari: martedì – venerdì 11.00 – 16.00. La prenotazione è gradita per la visita al museo, obbligatoria per la visione del film in VR di Marzia Migliora
Apertura al pubblico con ingresso gratuito grazie a Ricola
Immagine di copertina: Marzia Migliora, Lo spettro di Malthus, 2020. Frame video, video in realtà virtuale, suono ASMR, colore, animazione, 4’30’’. Courtesy: dell’artista; Museo MA*GA
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