
Narda Zapata. Sussurri e Grida
A cura di Stefania Zuliani
Il Museo della ceramica Alfonso Tafuri, in collaborazione con la Fondazione Filiberto e Bianca Menna, il Lavatoio Contumaciale, il Tomav Experience e Arteam Cup | mediapartner Espoarte, sono lieti di annunciare Sussurri e Grida, un progetto speciale di Narda Zapata che si terrΓ negli spazi del Museo Tafuri di Salerno, in vicolo Cassavecchia 3, dal 22 settembre al 30 novembre 2023, quale premio vincitore β sezione fotografia β della 7a edizione di Arteam Cup (concorso ideato dallβAssociazione Culturale Arteam di Albissola Marina) tenutasi a Savona, nel Palazzo del Commissario, sulla Fortezza del PriamΓ r.
Muovendosi in punta di piedi nella collezione Alfonso Tafuri, Narda Zapata (La Paz, 1981) disegna un percorso alla ricerca di opere realizzate appositamente per lo spazio e legate ad alcuni prestigiosi manufatti che richiamano alla memoria la forza e la fragilitΓ di un materiale sorprendente, capace di attraversare il tempo e di conservare, anche se in alcuni casi maltrattato, il suo lucido splendore.
Pensati per i due piani del museo, degli interventi audio invitano a riflettere, infatti, sulla delicatezza e sulla robustezza della terracotta: si tratta, nello specifico di in lavoro collocato al piano inferiore del museo, La voce della ceramica (2023) in cui si sente β appena aperto il forno β lo scricchiolio della ceramica e di un altro, Le grida della ceramica (2023), in cui il pubblico puΓ² avvertire il rumore di piatti che cadono e si frantumano.
Accanto a questi primi due lavori che trasformano lo spazio in unβopera dβarte integrale e totale, Γ¨ disseminato un piccolo esercito di personaggi muti di zucchero (Β«nel mio paese si chiamano Clientes e vengono inseriti nella Mesa andina come auspicio per avere tanti clientiΒ») la cui funzione, in mostra, Γ¨ quella di rappresentare Gli osservatori (2023) silenziosi del museo che vogliono attirare lo sguardo del fruitore.
Al piano superiore del museo,Β Una parte per il tutto (2023) Γ¨ un progetto fotografico che parte da un coccio ceramico, fotografato dallβartista per poi essere ritagliato e ricucito prendendo spunto dallβantico mestiere della conza e dalla figura (dallβantico mestiere) del conza piatt.
Lavorando sempre sul frammento allβesterno del museo Γ¨ poi esposto un lavoro grafico che parte dal disegno di una delle mattonelle conservate al piano inferiore del museo. Γ una sorta di manifesto bianco, senza alcuna scritta, con un motivo geometrico rielaborato, a tratti estraniante, collocato allβingresso del museo, come opera effimera e come segnaletica prosciugata di ogni riferimento a mostre o altro.
Il titolo della mostra richiama alla memoria un film scritto e diretto da Ingmar Bergman (Viskningar och rop) nel 1972.
Museo della Ceramica Alfonso Tafuri
Vicolo Casavecchia 11, Salerno
089 227782, simotafu@hotmail.it
Orari: martedΓ¬ e giovedΓ¬ 10 – 12:30 o su appuntamento
Ufficio Stampa RPpress
Cover: Narda Zapata, Una parte per il tutto, 2023, intervento fotografico su plexiglas, 50x50x2cm. Courtesy lβArtista e Kyro Art Gallery (Pietrasanta)