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Nico Vascellari, Veduta del Bus de la Lum nell'altopiano del Cansiglio, courtesy Studio Nico Vascellari

Nico Vascellari. Buco Della Luce

Nico Vascellari, Buco Della Luce, 2024, ceramica, dimensioni variabili

Il nono appuntamento della rassegna FAVENTIA. Ceramica italiana contemporanea è dedicato all’opera Buco Della Luce (2024) di Nico Vascellari (Vittorio Veneto, 1976). Il titolo della scultura rimanda al nome dialettale del cosiddetto Bus de la Lum, grande gola naturale di origine carsica nel cuore della foresta del Cansiglio, luogo poco distante dallo studio dell’artista a Vittorio Veneto e già al centro di numerose perlustrazioni e atti performativi.

I fuochi fatui emessi dalle carcasse di animali in decomposizione, caduti accidentalmente o gettati nella voragine, hanno alimentato, sin da tempi antichi, leggende e storie popolari che ritenevano il sito un luogo di rituali magici operati da streghe alle prese con il rapimento e l’uccisione di bambini catturati nella foresta.

Nel secolo scorso, durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, Bus de la Lum divenne tristemente noto per essere impiegato come una foiba dove trovarono la morte molti esseri umani, a volte gettati vivi all’interno del burrone con i polsi legati dietro la schiena.

La scultura in terracotta è il risultato della rovinosa caduta di una massa di argilla modellata secondo le sembianze e il peso dell’artista. Alcuni dettagli rievocano segni di violenza e martirio di una iconografia storica e immaginaria (corde, travi di legno) impressi nella materia; emergono la forza e la violenza con cui il gesto è stato perpetrato dall’artista, evidenziando l’assonanza tra corpo della scultura e corpo organico, umano o animale. Il lavoro potrebbe essere letto anche come metafora della figura dell’artista pronto a “saltare nel vuoto” – andando a volte incontro all’autodistruzione o all’autolesionismo – ovvero a sperimentare e a superare determinati limiti fisici e concettuali.

L’opera è stata realizzata presso la Bottega d’Arte Ceramica Gatti di Faenza.

Nico Vascellari (Vittorio Veneto, 1976) vive e lavora tra Roma e Vittorio Veneto. La sua ricerca si articola e prende forma attraverso diverse pratiche tra cui performance, scultura, installazione, disegno, video e suono. Attraverso uno sguardo dal carattere antropologico, analizza tematiche legate alla natura e al suo rapporto con l’uomo, a fenomeni ancestrali e rituali, a folklore e tradizioni, contaminandole con una dimensione underground.
Tra le mostre personali: Cuckoo, Viafarini, Milano (2006); Bastard Of Disguise, Škuc, Lubiana (2006); Una Questione Di Sopravvivenza, MAN – Museo d’Arte Provincia di Nuoro, Nuoro (2007); Nico Vascellari, Museion, Bolzano (2010); Nico Vascellari, Estorick Collection, Londra (2016); Art Club #2, Accademia di Francia – Villa Medici, Roma (2016); Bus De La Lum, Whitworth Art Gallery, Manchester (2016); Scholomance, Palais De Tokyo, Parigi (2017); Revenge, MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma (2018); 01, Fondazione Nicola Del Roscio, Roma (2021); Tre, Quattro Galline, Fondazione Pino Pascali, Polignano a Mare (2022-2023); Melma, Forte Belvedere e Palazzo Vecchio, Firenze (2023); Alessio, Palazzo Vecchio, Firenze (2023).
Suoi lavori sono presenti in collezioni permanenti come: Banca Ifis, Venezia; Artothèque, Villeurbanne; Banca d’Italia, Roma; Deutsche Bank, Milano; Lewben Art Foundation, Vilnius; Fondazione Museo Pino Pascali, Polignano a Mare; MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma; Julia Stoschek Foundation, Berlino; MAXXI | Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; MUSAC – Museo de Arte Contemporáneo de Castilla y León, León; Museion, Bolzano; Museo del Novecento, Milano; The Coppel Foundation, Messico; Whitworth Art Gallery, Manchester; Triennale Milano; Museo Novecento, Firenze; Istituto Villa Adriana e Villa d’Este, Tivoli.

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Cover: Nico Vascellari, Veduta del Bus de la Lum nell’altopiano del Cansiglio, courtesy Studio Nico Vascellari