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#ReunionCalling. (Ri)Tratti di separazione

la social call di PhEST2021 che racconta storie di ricongiungimenti futuri in tempi di Covid19

Con la scorsa edizione Totally Outdoor speravamo di esserci messi alle spalle questa pandemia, ma purtroppo ci accompagna anche all’inizio di questo 2021. E così PhEST, Festival Internazionale di Fotografia e Arte a Monopoli, ha pensato di provare almeno virtualmente a riunirci, a tenerci uniti. Con una social photo-call che raccoglie immagini in cui, attraverso Photoshop o con un collage di tipo più tradizionale, proviamo a riunire noi stessi alle persone più care che tanto ci sono mancate in questo 2020. In un luogo da noi prescelto.

Come spesso accade, l’idea nasce da una storia. Una storia che ci ha raccontato il grande fotografo Mario Cresci: “In Basilicata nel 1967, in casa di una donna noto, sopra il camino, una trentina di foto-cartoline. Lei mi dice che quella è la sua Storia. Sono ritratti lei stessa, il marito e i figli. Inizia, quindi, a spiegarmi che suo marito è in America e non si possono vedere più. Quindi, continua la donna, ho pensato di fare questa cosa: ogni sei mesi mi faccio fotografare, vestita bene e con i figli; il fotografo lascia uno spazio vuoto accanto a me nella foto; poi invio la cartolina a mio marito che a sua volta si fa fotografare, come faccio io. Con le forbicine lui ritaglia e incolla la sua foto sulla mia; infine mi rimanda il tutto e io sono felice di avere la mia foto con lui.”
Lasciare lo spazio vuoto nella foto. Un gesto simbolico ma anche romantico, sentimentale. E straziante. Perché dietro a quel gesto c’è la volontà di colmare un vuoto, di superare la separazione, di fingere per un momento che la famiglia sia unita sotto uno stesso tetto. Perché dietro a quel gesto, ritagliare la foto e appiccicarla lì, al posto di quel vuoto, sembra esserci la volontà di superare la morte, come se quell’uomo avesse temuto di non fare mai ritorno a casa, avesse avuto paura di morire prima di potersi ricongiungere ai propri cari, prima di aver immortalato la famiglia in un ritratto da tramandare ai posteri. Ci vuole del coraggio a compiere quel gesto. Perché significa prendere atto della separazione, con tutte le conseguenze che ne derivano, nella consapevolezza che si tratta di un esorcismo contro il tempo, contro la distanza, contro la nostalgia.

#ReunionCalling – (Ri)Tratti di separazione riproduce questa pratica in chiave contemporanea ai tempi della Pandemia. Il Covid19 – e le diverse formule di lockdown e di distanziamento sociale e fisico che i governi in tutto il mondo hanno imposto ai propri cittadini per ragioni di contenimento del contagio – ha bloccato ogni nostro spostamento e separato famiglie, coppie, amici, comitive, classi scolastiche, squadre sportive, compagnie teatrali, gruppi musicali. Il risultato concreto è la separazione, l’annullamento del contatto fisico, la sospensione della socialità. La scomparsa del corpo.

#ReunionCalling, con un gesto creativo, catartico e nostalgico allo stesso tempo, racconta storie di ricongiungimento future, immaginate e immaginarie. Senza alcuna limitazione di linguaggio, consentendo l’uso delle tecniche più disparate, che vanno dal tradizionale collage agli interventi di postproduzione digitale, il progetto invita i partecipanti a realizzare e postare un’immagine di ricongiungimento con i propri cari, siano essi componenti della famiglia, il proprio compagno di vita, un caro amico, la classe del liceo o il gatto rimasto a casa degli anziani genitori. L’immagine della ricomposizione e un breve testo che racconta la storia di separazione dovranno semplicemente essere postati su Instagram con l’hashtag #ReunionCalling. Diventeranno, testo e immagine, una moderna cartolina in viaggio sulla rete, capace non solo di alleviare il tempo dell’attesa, ma di strappare un sorriso a chiunque si imbatta in quel messaggio, mai come in questa pandemia, così universalmente condiviso.

Una giuria composta dalla direzione artistica di PhEST, Leica Akademie Italy, FIAF e PHmuseum selezionerà i lavori migliori tra quelli pervenuti entro il 31 marzo 2021 e assegnerà i numerosi premi in palio:
4 voucher da €290 per partecipare ai prestigiosi workshop di Leica Akademie Italy valevoli per un anno;
un voucher di €1.000 spendibile in noleggio attrezzatura offerto da Camera Service Group utilizzabile per la realizzazione di un progetto personale al termine della pandemia o, ancora meglio, per raccontare la storia della Reunion reale;
una pubblicazione sul sito PHmuseum News e sui suoi canali social;
una selezione dei lavori pervenuti diventerà una mostra inserita nel circuito ufficiale della VI Edizione di PhEST – festival internazionale di fotografia e arte a Monopoli.
I lavori pervenuti potranno comunque essere ripostati sui canali social di PhEST anche durante il periodo della open call.
#ReunionCalling è realizzata in collaborazione con Leica Akademie Italy, PHmuseum, FIAF e Camera Service Group.

La call coinvolgerà una selezione di artisti internazionali. Mario Cresci – grande fotografo innovatore e sperimentatore – introdurrà Reunion attraverso un’intervista video esclusiva. Il duo di street artist francesi Leo & Pipo, specializzati nel mettere insieme l’estetica del passato con quella presente per creare nuovi significati indipendenti, realizzerà per PhEST un’immagine di Reunion su commissione. Così come Claudia Corrent, giovane fotografa la cui ricerca si concentra sugli archivi e la memoria familiare.

PhEST è fotografia, cinema, musica, arte, contaminazioni dal Mediterraneo. Nasce dalla necessità di provare a restituire una voce propria alle mille identità che compongono il mare in mezzo alle terre, e ridefinire un immaginario proprio e nuovo. L’area geografica di interesse, mai davvero restrittiva e sempre pronta a modificarsi, a estendersi, a focalizzarsi, coincide con la naturale panoramica di quello sguardo da qui, da Monopoli, dalla Puglia: il Mediterraneo, i Balcani, il Medio Oriente, l’Africa e oltre.

Tutte le informazioni: www.phest.info

Immagine di copertina: Claudia Corrent