
Tiziano Martini. Andreae
Testo di Roberto Lacarbonara
A+B Gallery inaugura nel suo spazio a Brescia Andreae, la terza personale di Tiziano Martini, occasione in cui festeggiano insieme dieci anni di collaborazione. Per la prima volta viene presentata al pubblico la serie High Performance Paintings, sette dipinti di grande formato eseguiti con vernici poliuretaniche bi-componente, un materiale che si inserisce in modo ideale nel percorso di ricerca sulla pittura indiretta che Martini porta avanti da tempo. Una riflessione di Roberto Lacarbonara ci restituisce la lettura della pratica dell’artista, attraverso un testo inedito che verrà divulgato con l’apertura della mostra.
Andreae, il titolo della mostra, è il nome del filtro per gli abbattimenti dei fumi, necessario per isolare le particelle rilasciate all’interno dello studio di Tiziano Martini durante le sue recenti sperimentazioni quando, durante la verniciatura, una massiccia quantità di fumi e di vernice spray parcellizzata vengono rilasciati.
Il titolo si riferisce anche all’idea di filtro in merito alla pratica dell’artista, in particolare al momento in cui limita l’azione diretta sulla superficie dei dipinti per favorire un processo specifico, quasi meccanico, che esclude le risultanti di azioni pittoriche più tradizionalmente intese. L’uso di un metodo molto vicino a un atto produttivo, in questo caso altamente efficace in termini tecnologici, permette all’artista di immettersi in un mondo inesplorato, una “pittura scolpita” che si svela in modo inaspettato nel corso del processo di realizzazione delle opere.
Eseguiti su tavole di mdf, i dipinti sono generati da procedimenti mutuati da un’esperienza diretta dell’artista nel mondo dei motori, in particolare nei reparti di verniciatura in carrozzeria. L’esito di questa sua esperienza è stato importante per acquisire competenze dal punto di vista tecnico, oltre che rispondere alla personale esigenza di vivere luoghi di lavoro organizzati, con altissimi standard di esecuzione, spesso centrali nella poetica di Martini.
Il titolo della serie esposta, High Performance Paintings, è mutuato dalla qualità degli strumenti utilizzati qui come nelle carrozzerie, e sottolinea l’alta resa dei materiali, frutto di una ricerca tecnologica avanzata in questo settore. Martini si cala perfettamente all’interno del ruolo dell’artista al servizio della pittura, dove il metodo, codificato in una progettualità specifica, ha le sue radici nello studio di anatomia, incisione e storia dell’arte nelle aule dell’accademia.
Le vernici poliuretaniche bi-componenti di colori naturali, freddi, fluo, metallizzate vengono accumulate e stese alternando strati distribuiti manualmente. L’essicatura chimica degli strati restituisce una materia dura e lavorabile che viene levigata attraverso strumenti meccanici roto-orbitali o roto-eccentrici togliendo, ma quasi tagliando, lo spessore e svelando sezioni del tutto inaspettate anche per l’artista.
Le immagini vengono intuitivamente fermate, cancellate, ripristinate e poi, per motivi principalmente legati alla ambiguità e inafferrabilità, chiuse con il trasparente altosolido e lucidate. Ciò che viene restituito è una superficie complessa nei suoi elementi alternati tra parti iperdefinte e altre totalmente fuori fuoco.
Questo nuovo ciclo pittorico scandisce una nuova direzione espressiva che Martini ha approcciato nel 2019, trasformando il suo studio in un luogo di “garage jobs”. Quest’ultima fase è estremamente coerente con il suo percorso: iniziato con lavori di iperfigurazione tra il 2003 e il 2007, è poi passato a lavori pittorici che oscillavano tra l’astrazione e la figurazione dal 2007 al 2011; le opere processuali, in cui inizia a mettere in discussione la gestualità dell’atto pittorico in modo radicale, si manifestano tra il 2010 e il 2014 attraverso atti di appropriazione e assemblaggio, mentre la serie dei monotipi, tra il 2014 e il 2019, è caratterizzata da una pittura che nasce da processi propri e per i quali l’artista è solo attivatore. Dal 2019 inizia una ricerca sui lavori poliuretanici che prosegue anche in quest’ultimo ciclo.
Tiziano Martini nasce a Soltau, in Germania nel 1983. L’artista vive e lavora in Val di Zoldo e ha conseguito un Master all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Dal 2008 il suo lavoro è stato mostrato e presentato in esposizioni e mostre in spazi pubblici e privati. Nel 2015 ha partecipato ad una residenza presso la Lepsien Art Foundation di Düsseldorf. Il suo lavoro è stato esposto recentemente in Italia ed Europa con personali da A+B Gallery, Brescia (2015 / 2017), Achembach Hagemeier Gallery di Düsseldorf (2017 / 2019), OTTOZOO Gallery a Milano (2014 / 2019). Ha preso parte a numerose mostre collettive alla Fondazione Bevilacqua La Masa (2014), al Museo Lissone (2016), a Palazzo Cusani come finalista del premio Cairo (2016), al Museum Kunst Palast (2015) e a numerosi altri eventi espositivi tra cui quello al Forte di Monte Ricco di Pieve di Cadore con progetti curati da Dolomiti Contemporanee (2018), Andersen’s Contemporary di Copenhagen, Studio la città di Verona, Kunstverein Neukoeln di Colonia, Fondazione Rivoli di Milano. Le sue opere sono state esposte in diverse fiere italiane e internazionali, come nel 2022 ArtVerona e nel 2023 Art Düsseldorf.
A+B Gallery
Corsetto Sant’Agata 22, Brescia
+39 338 1324177, gallery@aplusb.it, www.aplusbgallery.it
Orari: giovedì – sabato 15 – 19 e su appuntamento
Ingresso gratuito