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Mes oignons, Alexander Calder, 1971

Trame Esplorative: un viaggio attraverso l’arazzo

Fondazione Dino Zoli, Forlì

A cura di Nadia Stefanel

La Fondazione Dino Zoli di Forlì (FC) presenta, dal 26 ottobre 2024 al 16 marzo 2025, un’ampia disamina dedicata all’arte dell’arazzo in Italia, dagli anni ’50 del secolo scorso ad oggi. Curata da Nadia Stefanel e promossa da Dino Zoli Textile e Fondazione Dino Zoli, l’esposizione sarà inaugurata sabato 26 ottobre alle ore 18.30.

Il titolo della mostra – Trame esplorative: un viaggio attraverso l’arazzo – intende sottolineare come il mezzo tessile, tradizionalmente visto come un’arte decorativa, sia diventato nel tempo una forma espressiva innovativa e plurale, che ha saputo intrecciare storie, culture e tecniche.

«L’arazzo, come linguaggio visivo contemporaneo, ci racconta di sperimentazioni e innovazioni tessili, di collaborazioni tra artisti e artigiani, tra tradizione ed esperimenti moderni, in dialogo con le tendenze artistiche contemporanee (in primo luogo l’astrattismo) e il design industriale. Un percorso di ricerca che attraversa l’Italia dalla Lombardia (Arazzeria di Esino Lario e Arazzeria di Elio Palmisano) all’Abruzzo (Arazzeria Pennese), fino alla Sardegna (Studio Pratha), con alcune incursioni europee (Ateliers Pinton), proponendo un momento di riflessione su identità e tradizione. Un’odissea culturale che celebra la ricchezza e la varietà del Made in Italy, riconoscendo il valore di opere che, con il passare del tempo, continuano a raccontare storie e a ispirare nuove generazioni di artisti e appassionati», scrive Nadia Stefanel, direttrice della Fondazione Dino Zoli.

Il viaggio attraverso le arazzerie rappresenta un’opportunità unica per comprendere come l’arte e l’artigianato si uniscano in un processo creativo collaborativo, capace di coinvolgere alcuni dei più importanti maestri del secondo Novecento e di attrarre gli artisti del presente.

Nel percorso di mostra si potranno, infatti, apprezzare il valore del lavoro manuale e della creatività di artisti storicizzati come, tra gli altri, Sonia Delaunay, Gino Severini, Alexander Calder, Afro e Piero Dorazio, di designer come Nathalie du Pasquier o di stilisti come Antonio Marras, di artisti contemporanei come Omar Galliani, Maurizio Donzelli, Stefano Arienti, Loredana Longo e Sissi, che si sono avvicinati all’arazzo come forma espressiva.

Un viaggio in Italia che non solo celebra le tecniche di lavorazione del tessuto, ma invita anche a riconsiderare un’eredità culturale ricca e variegata, testimone di una tradizione che continua ad evolversi e rinnovarsi nel tempo, favorendo connessioni profonde tra artista e pubblico.

Non è un caso che la mostra si concluda con l’arazzo Metapolis, realizzato da Francesca Muller unendo la complessità artigianale della tessitura con grafiche ispirate dall’intelligenza artificiale, in linea con le scelte tematiche portate avanti dalla Fondazione Dino Zoli nel 2024: dalla mostra BODY (S)CUL(P)TURE di Francesca Fini, prologo di Ibrida, festival delle arti intermediali, alla collettiva di artisti italiani e singaporiani Art in Motion: AI Creatives at the Singapore Night, organizzata da Dino Zoli Group a Singapore durante il Gran Premio di Formula 1. Con Metapolis, Francesca Muller ha preservato la tradizione del lavoro di tessitura, traghettandola nell’era digitale.

La mostra Trame esplorative: un viaggio attraverso l’arazzo rientra nella più ampia pianificazione culturale della Fondazione Dino Zoli, che dal 2017 propone prevalentemente percorsi di ricerca, residenze d’artista e progetti curatoriali legati al tessuto e alla luce.

L’esposizione è realizzata con il patrocinio di Comune di Forlì e Confindustria Romagna.

Fondazione Dino Zoli
Viale Bologna 288, Forlì
+39 0543 755770, info@fondazionedinozoli.com, www.fondazionedinozoli.com
Orari: da martedì a giovedì 9.30 – 12.30, da venerdì a domenica 9.30 – 12.30 e 16.30 – 19.30
Ingresso libero

Ufficio stampa: CSArt – Comunicazione per l’Arte
Cover: Mes oignons, Alexander Calder, 1971, 217 x 153 cm, firmato Calder, Ateliers Pinton (Francia). Courtesy Galleria Antonio Verolino, Modena