Fugazine è una piccola etichetta indipendente romana che produce e realizza pubblicazioni, mostre e eventi. Monkeyphoto è un progetto fotografico attualmente all’opera su diverse proposte editoriali. Dall’unione di queste due realtà, assieme all’Associazione Microprisma – a suo tempo spazio espositivo, camera oscura e laboratorio, nonché sede della prima edizione – nasce Funzilla Rome Photozine Festival, una tre giorni di presentazioni, talk e workshop dove chiunque abbia prodotto una fanzine fotografica può in quel contesto promuoverla e distribuirla. Nessuna selezione, l’importante è rispettare i termini di scadenza del bando; nessun contributo per prendere un banco, né percentuali sulle vendite; anche l’ingresso è gratuito per il pubblico: questo lo spirito che anima il festival, occasione autofinanziata e autonoma dove conoscere e condividere tutto ciò che ruota attorno al mondo del self-publishing di settore. Che siano microeditori o singoli autori, ne accomunano i lavori lo spirito artigianale, prezzi e tirature ridotte, e una forte componente sperimentale. A poche ore dall’apertura del nuovo numero, ho rivolto alcune domande a Marale di FunzillaFest.
Funzilla prende avvio nel 2016. Dopo una seconda edizione in cui i numeri sono triplicati e si sono viste oltre mille presenze, il 21, 22 e 23 settembre, presso Villa De Sanctis, l’appuntamento per gli amanti e i produttori di photozine giunge al suo terzo anno di vita. Cosa c’è da aspettarsi durante questo intenso weekend?
Funzilla nasce con l’idea di far conoscere il mondo delle fanzine fotografiche, è un Festival di tre giorni dedicato alla microeditoria fotografica indipendente. Si potranno sfogliare tantissime photozine, quest’anno avremo un numero di espositori superiore a 60, per più di 140 titoli presenti sui banchetti; ci sarà modo di conoscere gli espositori e i loro lavori in un momento dedicato: domenica 23 dalle 12:00 avrà luogo il nostro Speakers’ Corner dove gli autori potranno raccontarsi e raccontare i lori progetti.
Inoltre ci saranno talk dedicati al mondo della fotografia e dell’editoria: iniziamo sabato 22 alle 16:00 con Elisabetta Portoghese, direttrice artistica del festival Castelnuovo Fotografia. A seguire Sabrina Ramacci, sabato alle ore 17:00, ci parlerà di Memorie “danneggiate”: il ritocco artistico delle foto d’archivio.
Nella giornata di domenica 23 gli incontri inizieranno nel pomeriggio dopo appunto lo Speakers’ Corner: alle 16:00 ci sarà Samantha Marenzi con un incontro dal titolo “Arte, libri e fotografia. La lezione del Bauhaus”, a seguire alle 17:30 parleremo con Origini Edizioni. Alle 19:00 la presentazione della zine frutto del workshop di Yogurt Magazine, prodotta espressamente per Funzilla.
Funzilla è un festival indipendente ed autofinanziato, è e vuole essere un luogo d’incontro tra fanzinari e appassionati di fanzine, c’è da aspettarsi proprio questo: una Festa!
Quali le continuità, o meno, rispetto alle precedenti manifestazioni? Ovvero: come è cambiato nell’arco delle diverse tappe?
Sono passati tre anni dalla prima edizione ma l’idea di Funzilla non è mai cambiata e speriamo non cambi mai, Funzilla è realizzato tramite uno sforzo di un collettivo che è mosso unicamente dalla passione per la fotografia e per le autoproduzioni. Nei tre anni di Funzilla abbiamo avuto una risposta molto positiva sia in termini di numeri di espositori che in presenze al festival, le presenze autoriali sono sempre in maggioranza italiane ma abbiamo produttori ed etichette anche internazionali.
Da subito quello che vi ha colpito è stata la grande partecipazione alla call dei singoli autori, più che dei piccoli editori. Vorrei che mi parlaste dei progetti che sono passati tra i vostri banchi.
Tra i banchi di Funzilla anche quest’anno regnerà l’eterogeneità e l’eterodossia: troveremo i lavori del fotoamatore alle prese con i primi progetti messi su carta, ma anche autori ben più strutturati e formati che scelgono la ‘zine come veicolo per sperimentazioni che in contesti altri non troverebbero spazio.
Anche sulla tipologia di fotografia troveremo un po’ di tutto, dal reportage, al ritratto, fotografia vernacolare, progetti intimisti, fotografia paesaggistica, diari di viaggio, photo trouvée, ecc…
Il tutto in una varietà formale di stampe, carte, inserti, rilegature, formati, packaging… Insomma, la fantasia al potere!
Un festival si concentra in pochi giorni. L’organizzazione è lunga e faticosa ma quello che arriva al “pubblico” è una full immersion che quasi stordisce. Durante il resto dell’anno quali altre attività portate avanti?
Funzilla è nato con l’idea di realizzare un festival annuale a Roma, ma in maniera spontanea è diventato anche un punto di riferimento sul “fenomeno zine”, ci capita spesso di esser invitati in altri festival sul territorio nazionale per parlare di autoproduzioni, per tenere workshop o anche semplicemente per mostrare qualcosa di diverso rispetto alla classica editoria fotografica.
Avete spesso sottolineato che la manifestazione è nata soprattutto per colmare un vuoto: in un crescente interesse per le autoproduzioni in generale, quelle fotografiche hanno visto un ritardo. A parte la vostra esperienza, quali sono state le inversioni di rotta?
L’idea primigenia che ci ha portato a ideare il festival è stata quella di creare un canale di distribuzione fisico per le nostre etichette attraverso un appuntamento annuale. L’interesse a cui fai riferimento alla fine è strettamente collegato alla potenzialità e alla facilità di creare occasioni di incontro e di scambio. Se si aumentano le possibilità di incontro crescerà esponenzialmente anche l’interesse generale, è questo quello che facciamo ed è su questo che puntiamo!
Qual è la differenza nell’attenzione alla microeditoria fotografica tra l’Italia e gli altri paesi?
Guarda non saprei risponderti in maniera circostanziata. Banalmente le attenzioni della nostra politica sono irrisorie in ogni settore della cultura, ne consegue una mancanza di fondi cronica, zero agevolazioni, poca offerta e quindi anche poca attenzione, con un impoverimento che è sotto gli occhi di tutti.
Funziona egregiamente invece tutto quello che è organizzato dal basso, autogestito: Funzilla, come eventi tipo il Crack!, o festival d’arte e di cinema indipendente non hanno nulla in meno rispetto ai loro corrispettivi europei!
Le fanzine dovrebbero essere caratterizzate da una maggiore spontaneità, immediatezza – in linea con le origini radicali del fenomeno – rispetto al lavoro destinato al libro fotografico, o alla mostra. In che modo gli autori si muovono tra i diversi registri? Quanto l’approccio all’autoproduzione, ai suoi codici, ha influito sulla cultura fotografica in assoluto?
Anni fa un libro lo stampavi soltanto in offset in tipografia, un processo costoso e quindi non adatto alle piccole tirature. Alternativamente c’era la Xerox, che produceva immagini bicrome, bianco e neri esasperati nei contrasti. Le zine storicamente sono figlie di una certa controcultura che ben si ritrovava rappresentata da quel tipo di fotocopie piegate e spillate.
Oggi la tecnologia permette di stampare in digitale, i costi sono contenuti e si possono ottenere delle stampe di qualità molto simile all’offset.
A Funzilla si trovano sia zine in stile “storico”, Xerox e spillatrice, sia zine con una qualità di stampa incredibile presentate con una cura nei dettagli notevole. Non mi ancorerei quindi alla tecnica per definire un approccio o un tipo di fedeltà legata a un significante. Quello che fa fede è una certa attitudine, immutata nelle decadi, che può esser riassunta in uno slogan da noi molto amato: DIY (do it yourself) OR DIE!!
Marale per FunzillaFest
Intervista di Carlotta Monteverde
FUNZILLA FEST 2018
Rome Photozine Festival
21, 22, 23 Settembre 2018
Casa della cultura, Villa De Sanctis
Via Casilina 665, Roma
Per il programma completo: https://www.facebook.com/events/744124882594921/?ti=cl
Elenco espositori
Agnese Samà, Agnese Sbaffi, Alberta Aureli, Alessia Cervini, Andrea Furegon, Anna Block, BiZED, BOLO PAPER, BULUNTU | Zeynep Sıla Demircioğlu, Camilla Postiglione, CARAVANBOOK, Carmine Covino, Carolina Farina, CHROMOPHOBIAE, Claire Jolin, Claudia Amatruda, Claudio Drago, Costanza Ramirez, Cunegattì & Venerandì, Daniela Patri | Dr2, DOGFOOD, DUET PROJECT | Federica Danzi e Michele Battilomo, Elena Morosini, Emanuela Laurenti, FLOW, SAVAGE | Francesca Cavallucci, Francesca Gomiero e Maria Grazia Piccirillo, Francesca Maceroni e Emanuela Laurenti, FUGAZINE, Gaia Adducchio, Giacomo Fierro, Gianpiero Bianchi, HERBARIUM RECORDATIONIS | Anita Scianò e Gaia Vettori, Isabella Moriggi, Isacco Emiliani, Jessica Raimondi, Jessica Tosi, Klim Kutsevskyy, LISA PUBLISH, MACARONIBOOK, Marco Sconocchia, Margherita Mercatali, Maria Bauer e Giuseppe Scafidi, Mario Saragato, Martina Mauro, Massimiliano Perasso, Milo Mussini, MONKEYPHOTO, Novella Oliana, Otto Publishing, Palermofoto, Paola Bravi, Paola Serino, Pròteo Photo Research, PROVOKED FRAME, Raffaele Clemente, Roberta Marsigli, Roberto Sclocco, Rosa Rodriguez, RAMI | Sabrina Ramacci, SALOTTI FOTOGRAFICI, Timothy Quek | Shooting Lives, Valentina Gai, Valentina Parisi, Viewfinder Photoworks | Nick Tauro Jr.
Contatti
www.funzillafest.com, info@funzillafest.com, Alessandro Ciccarelli +39 333 3254 489