L’eternità non è un qualche tempo futuro. L’eternità non è neanche un lungo tempo. L’eternità non ha niente a che vedere con il tempo. È quella dimensione del qui e dell’adesso che contraddice tutti i canoni del pensiero. L’esperienza del qui e adesso, in tutte le cose, siano esse buone o cattive, è l’essenza profonda della vita” Joseph Campbell, Il potere del mito
L’essere umano, continua Campbell, è l’animale che ha l’infanzia più lunga. È infatti a dodici anni che una persona può considerarsi interamente indipendente e sviluppata, in grado di staccarsi dalla famiglia e di iniziare la propria avventura. Nell’estate del 1928, Douglas ha 12 anni. La prima mattina d’estate, all’alba, dall’alto della torre di casa dei suoi nonni, Douglas indossa gli abiti di mago e sveglia il paese. Allo spuntare del sole, uno schiocco di dita, un sorriso compiaciuto, ed una nuova stagione ebbe inizio.
In piedi, davanti alla finestra, nel buio, [Douglas] fece un gran respiro, e soffiò. Le luci delle strade, come candeline su una torta, si spensero. Soffiò ancora e ancora, e le stelle iniziarono a scomparire. Douglas sorrise e puntò il dito. Lì, e lì. Ed ora qui, ed anche qui. Piccoli quadrati di luce apparvero come ritagli luminosi nella terra mentre le luci nelle case piano piano si accesero. [Ed ora] “Che tutti sbadiglino, che tutti si sveglino”. La grande casa sotto di lui si stiracchiò. […] Il sole iniziò a sorgere. Douglas incrociò le braccia e sorrise il sorriso del mago. Sì signori, che tutti saltino, che tutti corrano quando lo dico io. Sarà una splendida stagione.
Photo credit: Staiti, campagna, Calabria. Stefania Perna
Era proprio una nuova stagione quella che stava per chiamarlo, un nuovo tempo che, travestito di foglie, mascheratosi nel vento, si nascondeva tra i cespugli, gli sussurrava all’orecchio, lo attirava verso di sé. Mentre passeggiava tra i campi con suo padre e suo fratello, lì, tra il fogliame e le ombre dei boschi, finalemente Douglas lo riconobbe. Fu un momento, si guardò intorno, e vide il grande occhio del mondo lì a fissarlo e capì di essere vivo.
Alla fine, lentamente, nella paura di non trovare nulla, aprì dapprima un occhio. E tutto, assolutamente tutto, era lì. Il mondo, come un enorme iride di un occhio ancora più grande, che sembrava essersi appena aperto anch’esso e cercava di carprire ogni immagine, lo guardava. In quel momento capì che qualsiasi cosa fosse, era lì per rimanere, che non se ne sarebbe andato. ‘Sono vivo’ pensò. […] Sono davvero vivo! Non l’ho mai saputo prima, o se l’ho saputo, non me lo ricordo!
Photo credit: San Pantaleo, Calabria. Stefania Perna
Da quel momento l’estate diventò L’EstateIncantata di Ray Bradbury, e si riempì di piccoli gesti e grandi avvenimenti. Douglas diventò egli stesso quell’essenza travestita di fogliame e fiori che sembrava rincorrerlo e parlargli attraverso il vento. Douglas diventò quel Greenman che in Nord Europa, all’inizio dell’estate, viene spogliato dei rami per liberare lo spirito stesso dell nuova stagione. E come il Greenman si accompagna alla madonna nera, Douglas si fa strada e racconta i giochi di luce ed ombra del suo paese. Partendo dal rito del vino di tarassaco, passando per la tosatura di un prato, attraversando il processo per la creazione della macchina della felicità fino all’attraversamento di quello spaventoso burrone dove paura, ombre e morte sembrano attendere dietro ogni angolo, il giovane Douglas affonda le sue mani nelle viscere scure della terra e della vita, modellandola, per restituire un mondo nuovo e vecchio allo stesso tempo.
I lillá in un cespuglio sono meglio delle orchidee. E i dente di leone e l’erba cattiva sono migliori. Perché? Perché ti fanno piegare e ti trasportano lontano dalle persone e dalla città, almeno per un momento, e ti fanno sudare e ti portano in basso, dove puoi ricordare di avere ancora un naso. E quando sei lì per fatti tuoi, lo sei davvero per un momento. Solo allora riesci a pensare, da solo.
Photo Credit: First Page Dandelion Wine – Ray Bradbury, Corgi Books, 1972 edition, 2nd hand, Stefania Perna
Differenziando tra ‘riti e cerimonie’ e ‘scoperte e rivelazioni’, questo giovane nuovo uomo racconta non solo quelli che sono i vecchi gesti di ogni estate, ma, soprattutto, le nuove emozioni suscitate da quei gesti, che rendono la sua estate completamente nuova rispetto a tutto ciò che era stato vissuto o sperimentato fino ad allora. Nel suo taccuino, Douglas e suo fratello divengono anfitrioni e presentano uno ad uno i personaggi di questo racconto che, tra le pieghe delle frasi e le dolcezze del linguaggio, narrano le loro avventure di una straordinaria ordinarietà mescolata ad un pizzico di magia.
E quindi mentre Bill Forrester, giornalista che ha appena lasciato l’adolescenza, e Mrs Helen Loomie, ultra novantenne, costruiscono un’amicizia speciale e si danno appuntamento alla prossima vita, calcolando la loro rinascita in modo da essere finalmente coetanei, Douglas li guarda, lo osserva, si incanta e li racconta. E con le sue parole, riporta a “quell’ora e qui” , a quell’eternità che non ha nulla a che fare con il tempo, e ne apre le porte.
Summertime is with us once again
Flowers bloomin’ everywhere again
And the cold days of winter are behind us now
And the springtime promises all come true
Trees and grass and bushes green again
The sky so blue, I don’t remember when
The cold days of winter took the sun away
But the springtime promises all came true
It’s summer time now so please don’t throw ‘t away
Immagine di copertina: Holy festival, Udaipur, India. Photo credit: Stefania Perna
Questo libro, che non conoscevo, mi ha incantata. Lo stile (forse la traduzione) possono sembrare un po’ obsoleti, ma la leggibilità è comunque assicurata.
Trovo questo libro un’incantevole lezione di vita,sia per bambini che adulti.
A questi ultimi, tra i quali mi annovera, ricorda la bellezza della vita nel mutare delle stagioni, nelle piccole azioni quotidiane e soprattutto nella natura.
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Flavia Turri
Maggio 16, 2024 @ 2:46 pm
Non se il mio commento al libro di Bradbury è stato inserito nel posto giusto….
Flavia Turri
Maggio 16, 2024 @ 2:44 pm
Questo libro, che non conoscevo, mi ha incantata. Lo stile (forse la traduzione) possono sembrare un po’ obsoleti, ma la leggibilità è comunque assicurata.
Trovo questo libro un’incantevole lezione di vita,sia per bambini che adulti.
A questi ultimi, tra i quali mi annovera, ricorda la bellezza della vita nel mutare delle stagioni, nelle piccole azioni quotidiane e soprattutto nella natura.
Lucilla
Settembre 23, 2021 @ 12:13 am
Meraviglioso libro