3 – 6 marzo 2022
Palazzo Grassi, Venezia
Il Teatrino di Palazzo Grassi presenta una selezione di film del programma 2021 de Lo schermo dell’arte Festival di cinema e arte contemporanea, con documentari sui protagonisti del mondo dell’arte oltre a film d’artista. Tra le propose di questa edizione, film di Renzo Martens, Matthew Barney, M+M e Ivàn Argote.
Nato a Firenze nel 2008, il festival esplora, analizza e promuove la relazione tra arte contemporanea e cinema. Dal 2014 Lo schermo dell’arte cura insieme a Palazzo Grassi una rassegna appositamente per il pubblico del Teatrino.
Giovedì 3 marzo
Ore 18: White Cube di Renzo Martens, 2020, 79′. Alla presenza dell’artista.
In questo suo secondo film dedicato al Congo, l’artista olandese Renzo Martens affronta la condizione di indigenza dei lavoratori delle piantagioni di palme da olio e la relazione tra colonialismo e mondo dell’arte. La collaborazione tra l’artista olandese Renzo Martens e una cooperativa di lavoratori congolesi ha permesso di costruire un centro d’arte contemporanea in un’ex piantagione Unilever in Congo. Gli operai realizzano sculture che vengono riprodotte in cioccolato e poi esposte con successo a New York, i profitti della vendita delle opere sono usati per riacquistare la terra che è stata loro sottratta.
Ore 20: Khtobtogone di Sara Sadik, 2021, 16’09”. L’artista non potrà essere presente.
L’opera realizzata attraverso l’animazione 3D racconta gli sviluppi emotivi di Zine, un giovane ragazzo di Marsiglia appartenente alla classe operaia della diaspora maghrebina, che si innamora di una ragazza e per lei decide di cambiare vita. Con un’estetica post-internet che si fonde in un paesaggio ispirato alla grafica del noto videogioco GTA, Khtobtogone è un’immersione e un tributo alla cultura urbana giovanile. Il tutto è accompagnato dalla colonna sonora appositamente composta da DJ 13NRV, ispirandosi al rap contemporaneo tipico della zona di Marsiglia.
Ore 20.30: Mad Mieter di M+M, 2019, 6’9”. Alla presenza degli artisti.
Una mantide religiosa si aggira in un ambiente domestico in miniatura perfettamente ricostruito. Liberamente ispirato all’horror psicologico Repulsion di Roman Polański e filmato in 3D.
Ore 21: At Home But Not At Home di Suneil Sanzgiri, 2019, 11′.
L’artista di origini indiane Suneil Sanzgiri combina riprese aeree di un drone, estratti di film e un’intervista Skype con il proprio padre per ricostruire la memoria di un luogo, l’India, che non ha mai visitato. La narrazione si intreccia tra la vicenda biografica e il racconto della storia di un movimento di decolonizzazione, dando vita ad una
riflessione sulla costruzione dell’identità attraverso le immagini in movimento.
Venerdì 4 marzo
Ore 10.30-12: Incontro White Masks. Pratiche decoloniali nel sistema dell’arte Renzo Martens e Piersandra Di Matteo presso l’Università Iuav di Venezia. Disponibile in live streaming qui.
Renzo Martens in dialogo con Piersandra Di Matteo incontra gli studenti e le studentesse del Corso Magistrale in Teatro e Arti Performative nel quadro del corso “Curatela delle arti performative” presso l’Università Iuav di Venezia.
Ore 18: Enjoy Poverty di Renzo Martens, 2009, 90′. Alla presenza dell’artista.
Per due anni l’artista olandese Renzo Martens ha attraversato la Repubblica Democratica del Congo, riprendendo le drammatiche condizioni di vita della popolazione e osservando come la povertà sia diventata più redditizia dei mercati di materie prime quali il cacao e l’oro.
Ore 20: Au Revoir Joseph Gallieni di Iván Argote, 2021, 13’30”. Alla presenza dell’artista.
In una piazza parigina assistiamo alla rimozione del monumento dedicato al generale Joseph Gallieni, conosciuta figura della colonizzazione francese in Madagascar. L’azione che vediamo compiersi davanti ai nostri occhi è stata messa in scena dall’artista colombiano Iván Argote che ha realmente attuato i preparativi per la rimozione, e ha invece simulato, grazie ad un’animazione 3D, il momento in cui la statua viene sollevata. Il video è stato poi pubblicato sul sito di una nota rivista francese con l’obiettivo di innescare un dibattito pubblico sulla questione dei monumenti dedicati a personaggi controversi.
Ore 20.30: One Hundred Steps di Barbara Wagner & Benjamin de Burca, 2021, 30′.
L’ottavo film prodotto dal duo Wagner & de Burca, in occasione di Manifesta 13, è ambientato a Marsiglia e nel sud dell’Irlanda. Gli interni di due dimore storiche, oggi diventate case museo, sono animati da un gruppo di visitatori che performano musiche e danze della tradizione irlandese e nordafricana. L’azione diventa un’occupazione effimera di quei luoghi carichi di storia, lasciando spazio all’immaginazione e a temporanee narrazioni.
Sabato 5 marzo
Ore 17: Bill Traylor: Chasing Ghosts di Jeffrey Wolf, 2018/2021, 76′.
Bill Traylor è un artista esposto in musei e collezioni di tutto il mondo, noto per le sue opere che raccontano la comunità afroamericana di inizio Novecento. Il film raccoglie materiali inediti rintracciando le sue origini di uomo nato in una condizione di schiavitù e cresciuto come lavoratore delle piantagioni in Alabama, per poi ricostruire la sua carriera iniziata a circa ottanta anni mentre viveva per strada nella capitale Montgomery.
Ore 18.30: In the Air Tonight di Andrew Norman Wilson, 2020, 11′.
Il celebre brano di Phil Collins, In the Air Tonight, hit degli anni Ottanta, è immerso in una leggenda metropolitana che riguarda l’enigmatico testo della canzone. L’artista statunitense Andrew Norman Wilson in questo video propone la sua visione costruendo un montaggio con estratti di film hollywoodiani e serie televisive intrise di un ritmo tipico del noir e ambientazioni alla Miami Vice.
Ore 18.45: Gallant Indies di Philippe Beziat, 2020 108′.
Nel 2019, per celebrare il suo 350esimo anniversario, l’Opéra di Parigi ha incaricato il noto artista francese Clément Cogitore di mettere in scena l’opera barocca Les Indes Galantes di Jean-Philippe Rameau. Il documentario segue l’intero processo di produzione dello spettacolo che ha messo in discussione i classici canoni di un’istituzione conservativa quale l’Opéra.
Domenica 6 marzo
Ore 17: Redoubt di Matthew Barney, 2019, 134’3”.
Ultimo film realizzato da Matthew Barney, autore di opere che hanno rivoluzionato l’idea stessa di narrazione cinematografica. Il paesaggio, sia come ambientazione che come soggetto, è da lungo tempo al centro della ricerca del celebre artista americano. In questo suo lungometraggio ambientato nell’Idaho, sui monti Sawtooth, i miti classici si confrontano con la relazione tra uomo e natura. Nell’assenza di dialoghi, i protagonisti, nel tentativo di stabilire un loro posto nell’ambiente selvaggio, comunicano attraverso gesti e coreografie per narrare una storia che si ispira liberamente al mito di Diana e Atteone. Tutte le scene di caccia nel film sono state realizzate con effetti speciali. Sono stati impiegati animali addestrati da professionisti che durante le riprese hanno controllato la loro sicurezza e le condizioni di lavoro sul set. Gli animali selvaggi sono stati filmati nel loro habitat naturale.
Teatrino di Palazzo Grassi
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Copertina: still from White Cube di Renzo Martens