Da un’idea di Giuseppe Cascetta
Fino al 9 gennaio 2023, la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia accoglie un inedito colloquio tra Perugino e Nunzio (Cagnano Amiterno, AQ, 1954), uno dei più importanti artisti italiani, che consolida il progetto del museo perugino di aprirsi ai linguaggi e alle espressioni artistiche contemporanee.
Da un’idea del collezionista Giuseppe Cascetta, Nunzio ha lavorato ispirandosi all’Annunciazione Ranieri, riflettendo sul suo significato, sui valori formali e spirituali del capolavoro di Perugino.
Il risultato di questo dialogo si è tradotto in due sculture in legno che analizzano, attraverso un codice contemporaneo, l’eterno rapporto che lega i maestri del passato agli autori viventi e che saranno esposte in un apposito spazio dedicato all’interno del nuovo percorso espositivo della Galleria Nazionale dell’Umbria.
“Le due opere in liaison con il Perugino dell’Annunciazione Ranieri – afferma Nunzio – sono l’una l’ideale sviluppo di una curva che avvolge le due figure del dipinto, l’altra la proiezione di uno di “spazio”, interpretato come architettura, come paesaggio, come orizzonte in un dialogo che riflette su proporzioni e volumetrie. Eterna sfida per gli artisti di ogni epoca”.
La mostra, organizzata dalla Galleria Nazionale dell’Umbria in collaborazione con Regione Umbria e Sviluppumbria è uno degli eventi che accompagnano l’apertura della grande mostra “Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo”, a cura di Marco Pierini e Veruska Picchiarelli, in programma dal 4 marzo all’11 giugno 2023, in occasione delle celebrazioni del quinto centenario della morte di Pietro Vannucci.
“Sviluppumbria ha collaborato alla realizzazione di questo evento con l’obiettivo di promuovere in modo innovativo il nostro territorio, magistralmente rappresentato nelle opere del Perugino – dichiara Michela Sciurpa, Amministratore Unico dell’Agenzia di Sviluppo Economico della Regione Umbria -; in particolare, l’incontro tra Nunzio e Pietro Vannucci, ospitato nella Galleria Nazionale dell’Umbria, sarà in grado di attrarre visitatori, turisti e appassionati della cultura e dell’arte grazie ad un inedito connubio tra arte contemporanea e Rinascimento”.
Nunzio Di Stefano nasce nel 1954 a Cagnano Amiterno, in provincia dell’Aquila. Studia all’Accademia di Belle Arti di Roma, diplomandosi nel corso di Toti Scialoja. Dal 1973 il suo studio è presso l’ex Pastificio Cerere, nel quartiere romano di San Lorenzo, dove lavoreranno anche Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Piero Pizzi Cannella e Marco Tirelli. Dopo una prima mostra nel 1981 presso la Galleria Spatia di Bolzano, nel 1984 espone sculture in gesso di grandi dimensioni alla Galleria l’Attico di Roma in una importante personale presentata da Giuliano Briganti. Nello stesso anno Achille Bonito Oliva organizza la collettiva Ateliers incentrata sugli artisti che lavorano negli studi di San Lorenzo. Nel 1985 la sua prima esposizione americana, nella galleria Annina Nosei a New York, gli apre le porte del collezionismo e del mercato e contribuisce alla diffusione internazionale del suo linguaggio espressivo. Nel 1986 L’Attico è il luogo in cui l’artista presenta i suoi primi lavori in legno e piombo. Alcune di queste opere saranno presentate poi alla LXII Biennale di Venezia, dove Nunzio vince il Premio 2000 come miglior giovane artista. Gessi e legni combusti sono riuniti nel 1987 nella personale della Galleria Civica di Modena. Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, gli appuntamenti espositivi, tra personali e collettive, si susseguono in Italia e all’estero. Tra questi: nel 1985, Nouvelle Biennale de Paris, L’Italie aujourd’hui, al Centre National d’Art Contemporain di Nizza, Nuove trame dell’arte, al Castello Colonna di Genazzano, Anniottanta alla Galleria Comunale di Bologna; nel 1986, Aspekte der Italienischen Kunst, mostra itinerante che tocca varie città tedesche, l’XI Quadriennale di Roma, alla quale parteciperà anche nel 1996, e la VI Biennale di Sydney; nel 1989, Los Nuevos Romanos, a Santiago de Compostela e a Madrid, e Prospekt ‘89, a Francoforte; Roma interna, presso il Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig di Vienna, nel 1991, e la III Biennale di Istanbul l’anno seguente. Nel 1995 Nunzio viene invitato alla Biennale di Venezia con una sala personale; gli viene assegnata una Menzione d’Onore. La prima personale in Giappone è del 1994, alla Kodama Gallery di Osaka, cui segue la partecipazione alla Biennale di Fujisankei nel 1995, dove la sua scultura Ombre, collocata negli spazi del Hakone Open-Air Museum, vince il Prize for Excellence. Dello stesso anno è la personale allestita presso la sede di Villa delle Rose della Galleria d’Arte Moderna di Bologna che ripercorre il lavoro dell’ultimo decennio. Nel 1997 presenta, per la prima volta, lavori in bronzo presso la Galerie Alice Pauli di Losanna, dove torna a esporre nel 2001 e nel 2010. Il 2000 si apre con una personale alla Galleria Fumagalli di Bergamo, occasione per la pubblicazione di una monografia. Dal 2004 collabora con la galleria torinese Giorgio Persano dove realizza una serie di esposizioni personali. Nel 2005 tiene la sua prima personale alla Galleria dello Scudo di Verona, curata da Lea Vergine, dove presenta una serie di installazioni in legno combusto che creano nuovi e stranianti spazi abitabili. Dello stesso anno e di quello successivo sono le mostre antologiche allestite al MACRO di Roma, a cura di Danilo Eccher, e al Museo d’Arte Contemporanea di Belgrado, a cura di Bruno Corà. Del 2012 la personale al Museum Biedermann di Donaueschingen in Germania, presentata da Norbert Nobis. Nel 2016 al Museo Riso di Palermo e alla Pinacoteca provinciale di Teora . Nel 2017 è presente alla mostra Ytalia, presso il Forte di Belvedere e Palazzo Marino Marini di Firenze. Nel 2018 presenta presso la Galleria Casamadre di Napoli la personale Nunzio – Giallo di Napoli Nero pece Blu cobalto. Nel febbraio 2019 è invitato da Anna – Maria Ehrmann-Schindlbeck alla Galerie der Stadt a Tuttlingen per una personale dal titolo Skiá. Attualmente Nunzio vive e lavora tra Roma e Torino.
Galleria Nazionale dell’Umbria
Palazzo dei Priori, Corso Vannucci 19, Perugia
Copertina: “Nunzio incontra Perugino” © Marco Giugliarelli