24 ottobre – 9 dicembre 2023
KROMYA Art Gallery, Lugano
KROMYA Art Gallery presenta l’esposizione On Perspective. Venti opere iconiche di Thomas Huber, in mostra nella sede di Lugano dal 24 ottobre al 9 dicembre 2023, offrono una panoramica sui principali temi trattati nell’ultimo decennio dal noto artista svizzero, celebrato dal MASI Lugano con una personale nella sede del LAC.
L’esposizione On Perspective. Selected works from 2012 to 2020, in collaborazione con Ditesheim & Maffei Fine Art di Neuchâtel, propone una scelta di lavori che comprende dipinti a olio e acquerelli, due tecniche che accompagnano la produzione artistica di Thomas Huber sin dagli albori della sua carriera. Dai primi anni ‘80, Huber ha sviluppato una pratica che si può considerare come una sorta di narrazione visiva dedicata all’arte della pittura stessa. Nonostante la sua estetica possa apparire immediatamente “accessibile”, l’arte di Thomas Huber conduce in un mondo onirico, immaginario e al tempo stesso straordinariamente realistico, che interagisce con lo spettatore in un modo singolare.
L’architettura svolge un ruolo centrale lungo tutto il suo percorso creativo: l’artista ritrae spazi che richiamano sia quella classica, che quella utopica. Questi luoghi, sebbene potenzialmente reali, sono avvolti da un’aura enigmatica che offre una profonda esperienza agli osservatori. La prospettiva non è solo uno strumento di rappresentazione spaziale ma diventa parte integrante dell’opera, superando la semplice resa visiva, la profondità e il punto di vista.
È tutto un gioco di percezione e di prospettiva come si intuisce dall’opera che di questa esposizione è il “manifesto”: Besucherandrang (serie Am Horizont, 2015). Il grande dipinto mostra la stessa sezione architettonica ripetuta tre volte, fedele a sé stessa ma mai uguale agli occhi dello spettatore.
On Perspective parla di percezione della prospettiva, ma anche di prospettive di visione. Così l’atelier di Thomas Huber, uno dei soggetti ricorrenti nella sua opera, non è più un semplice studio, ma prende vita e si legittima attraverso la scelta del punto di vista da cui è stato ritratto o da cui l’artista desidera che lo spettatore lo contempli. In mostra da KROMYA sono presenti diversi esempi che indagano questo tema. Uno dei più emblematici è l’olio su tela Atelier Negativ (2015), che svela lo studio dell’artista a Berlino. All’interno di questo spazio dipinto Huber introduce due tele, creando così dei “quadri nel quadro”. In questo modo, l’artista sfida il pubblico a esplorare la dualità e la prospettiva all’interno delle sue opere, evidenziando la sua capacità di creare narrazioni visive complesse. Narrazioni che è possibile approfondire in diversi acquerelli presenti in mostra, che ritraggono lo studio dell’artista da varie prospettive.
Ma c’è di più: la riflessione che scaturisce da questi lavori si fa ancora più profonda, perché ci si chiede quali siano i luoghi più adatti a presentare l’arte. E, ancora una volta, lo spazio dipinto sembrerebbe avere la meglio sullo spazio fisico.
«Mi chiedo sempre quale sia il luogo ideale per esporre le mie opere», scrive Thomas Huber. «E alla fine arrivo sempre alla conclusione che non debba necessariamente essere uno spazio espositivo, ma che le opere possono esprimersi al meglio quando fioriscono nel loro elemento naturale, ossia quando vengono nuovamente presentate all’interno di un dipinto».
Tale concetto prende vita nella grande tela esposta nelle sale di KROMYA Art Gallery: si tratta di Massgaben (2013). L’opera raffigura una stanza piena di quadri: dal pavimento al soffitto, pareti incluse. Tutte le opere raffigurate nella tela esistono non solo al suo interno, ma anche nella realtà. Sono lavori che Thomas Huber ha realizzato nel passato, nel presente, oppure dei work in progress che troveranno compimento nel futuro. L’artista dipinge poi delle piccole porte sulle tre pareti visibili della sala, in modo da lasciare una “via di fuga” all’osservatore, qualora si sentisse sopraffatto da questo spazio che, come gli altri che caratterizzano le sue opere meno recenti, sono connotati da una sorta di “tensione”.
La riflessione sugli spazi dell’arte si declina anche nel tema degli Aushub (lett. scavi), cui Thomas Huber dedica numerosi dei suoi lavori più iconici. In mostra, gli acquerelli Aushub im Atelier (14 Luglio), realizzato nel 2014, e O.T (Senza Titolo) del 2015. Nelle immagini si vede l’atelier dell’artista in cui sono installati dei cavalletti vuoti. Al loro fianco, dei cumuli – simili a quelli di sabbia che si vedono nei cantieri edili – le cui dimensioni sono variabili. A fare da contrappunto a queste opere, in mostra è possibile ammirare altri due acquerelli. Qui, i cumuli sono scomparsi, e ora sui cavalletti appaiono delle tele. Nella visione di Thomas Huber, le tele sono spazi che è possibile “scavare”, perché hanno una infinita profondità: i cumuli rappresentano il materiale derivato da questo scavo. Sono le idee, la creatività, i sogni e le visioni dell’artista. Una volta che questi prendono vita sulla tela, ecco che i cumuli non sono più visibili, mentre si assiste alla “comparsa” dei dipinti sui cavalletti.
La mostra curata da KROMYA Art Gallery presenta inoltre degli importanti lavori che si legano a un tema molto caro all’artista: l’acqua e le sue infinite possibilità di svelare, riflettendoli, dettagli apparentemente nascosti. L’acqua è anche quella del Lago Maggiore, a cui l’artista è legato e a cui ha dedicato la sua produzione più recente. In esposizione, due acquerelli emblematici realizzati nel 2020: Glockenklang e Intérieur mit Schiff. Quest’ultimo rappresenta, dal punto di vista interno e, contemporaneamente, esterno, la residenza sul lago di Thomas Huber. Si tratta di un lavoro che precorre la serie Lago Maggiore, realizzata tra il 2021 e il 2023, esposta fino a gennaio al MASI Lugano.
KROMYA Art Gallery presents Thomas Huber’s solo show, On Perspective.
From 24 October to 9 December, twenty iconic works by the acclaimed Swiss artist will be on display in Lugano, offering an overview of the main themes he has covered in the last decade. The artist will also be honoured by MASI with an exhibition at its LAC venue.
On Perspective. Selected works from 2012 to 2020 in collaboration with Ditesheim & Maffei Fine Art of Neuchâtel, features a selection of works including oil paintings and watercolors, two techniques that Thomas Huber has employed since the outset of his career. Since the early 1980s, Huber has developed a practice that can be seen as a visual narrative devoted to painting itself. Although Thomas Huber’s aesthetics may seem immediately ‘accessible’, he leads the viewer into a dreamlike, imaginary and extraordinarily realistic world, establishing a unique interaction between this world and the viewer.
Architecture plays a key role in the artist’s creative process. Indeed, Huber depicts spaces that evoke both the classical and the utopian, imbuing them with a mystical aura and enhancing the viewer’s experience. There is more to perspective than simple visual rendering, depth, and point of view. It is an integral part of the work, not just a tool for spatial representation. In keeping with Besucherandrang (Am Horizont series, 2015) – the work that is the ‘manifesto’ of this exhibition – perception and perspective are intertwined. In large paintings, the same architectural section is repeated three times, true to its own design, but never the same to the viewer.
On Perspective reflects on the perception of perspective, as well as the vision of perspectives. In his work, Thomas Huber often explores the idea of his studio as more than just a simple workspace. As a result, the theme is given life and legitimacy by the artist. This is done by selecting a viewpoint from which the studio is represented or from which the artist wishes the viewer to consider it. KROMYA’s exhibition illustrates this theme with a number of examples. One of the most emblematic is the oil on canvas Atelier Negativ (2015), which reveals the artist’s studio in Berlin. Within this painted space, Huber introduces two canvases, creating ‘paintings within a painting’. In this way, the artist challenges the viewer to explore duality and perspective within his work, highlighting his ability to create complex visual narratives. The exhibition provides an opportunity to explore these narratives through several watercolors depicting the artist’s studio from different perspectives.
There is more to the story, however, if one asks which places are most conducive to the presentation of art. Once again, the painted space dominates the physical space in relation to artist exhibitions.
“I always ask myself what is the ideal place to exhibit my works”, writes Thomas Huber. “And in the end, I always come to the conclusion that it doesn’t necessarily have to be an exhibition space. Rather, the works can express themselves best when they flourish in their natural element, that is, when they are also presented within a painting “.
This concept comes to life on the large canvas exhibited at KROMYA Art Gallery: Massgaben (2013). The work depicts a room full of paintings: from floor works that Huber has actually created in the past or present, or he is working on for the future. The artist has painted small doors on the three visible walls to provide observers with an escape route to ceiling, including the walls. These are should they feel overwhelmed by this space, which, like others of his less recent works, is characterized by a kind of tension.
Reflecting on art spaces, Thomas Huber also focuses on the theme ‘Aushub’ (lit. excavation), to which several of his most iconic works are devoted. The watercolors Aushub im Atelier (14 July), created in 2014, and O.T (Untitled), created in 2015, will be on show. The paintings depict the artist’s atelier and empty easels. There are also piles of varying dimensions, similar to those found on construction sites. As a counterpoint to these works, there are two other watercolors in which the mounds have disappeared and there are now canvases on easels. The mounds represent the material resulting from this excavation in Thomas Huber’s vision: canvases are spaces that can be excavated, because they have infinite depth and can therefore be excavated. They are the ideas, creativity, dreams and visions of the artist. Once these are brought to life on the canvas, the mounds are no longer visible, while we observe the ‘appearance’ of the paintings on the easels.
The exhibition, curated by KROMYA Art Gallery, also features a significant number of works that relate to a theme very close to the artist’s heart: water, and how it can reveal otherwise hidden details through reflection. It is also the water of Lake Maggiore, to which the artist has dedicated his latest work. On display are two emblematic watercolors from 2020: Glockenklang and Intérieur mit Schiff. The latter depicts Thomas Huber’s lakeside residence from both the inside and the outside. It is an early example of the Lago Maggiore series, created between 2021 and 2023, on show at MASI Lugano until January 2024.
KROMYA’s exhibition will be inaugurated on Tuesday, 24 October, at 6p.m. The gallery will be open to the public on the following days and times: Monday, Tuesday, Thursday, and Friday from 10a.m. to 4p.m., Wednesday and Saturday by appointment (T. +41 919 227000, tecla@kromyartgallery.com). Admission is free. For information, visit www.kromyartgallery.com.
KROMYA Art Gallery
Viale Franscini 11, Lugano
+41 919 227000, tecla@kromyartgallery.com, info@kromyartgallery.com, www.kromyartgallery.com
Orari: lunedì, martedì, giovedì e venerdì 10.00-16.00, mercoledì e sabato su appuntamento
Ingresso gratuito
Ufficio Stampa per l’Italia: CSArt – Comunicazione per l’Arte
Cover: Thomas Huber, Raum im Raum, 2014, acquerello su carta, cm 59×107,5