28 settembre 2024 — 9 febbraio 2025
Mart Rovereto
Adriano Annino, Antonio Barbieri, Chiara Calore, Valentina Diena, Roberto Fanari, Debora Garritani, Teresa Giannico, Jacopo Ginanneschi, Monica Mazzone, Alessandro Nanni, Davide Quartucci, Michele Tajariol, Beatrice Taponecco
Debora Garritani, Monica Mazzone, Alessandro Nanni sono i vincitori del decimo Premio VAF, assegnato il 27 settembre al Mart di Rovereto. Nella stessa occasione, il comitato scientifico composto da Elena Pontiggia, Gabriella Belli, Nicoletta Colombo, Volker W. Feierabend, Serena Redaelli, Denis Viva ha conferito un premio alla carriera a Marcello Morandini.
Giunto alla decima edizione il Premio VAF viene assegnato ogni due anni dall’omonima fondazione tedesca a giovani artisti e artiste italiani under 40. Le opere finaliste vengono presentate in mostra in Germania e in Italia. Come già accaduto nel 2019, la tappa italiana del Premio VAF viene ospitata al Mart.
Primo premio | Debora Garritani
Nasce a Crotone nel 1983. Conseguito il diploma di maturità scientifica, intraprende studi giuridici presso l’Università di Parma, che abbandona per studiare all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove consegue il diploma accademico di primo livello in pittura e in seguito quello di secondo livello in fotografia. Inizia a esporre in Italia e all’estero nel 2012; nel 2013 è finalista al Co. Co. Co Como Contemporary Contest; nel 2014 tiene la prima personale allo Studio d’arte Cannaviello di Milano ed è ammessa alle selezioni finali del Premio Cairo. Nel 2017 nuova personale allo Studio d’arte Cannaviello. Nella ricerca artistica affronta i temi esistenziali che caratterizzano la società contemporanea, tra cui il labile confine tra realtà e finzione, tra naturale e artificiale, la riscoperta del senso dell’attesa in una società dominata dal consumismo, e l’impatto quotidiano con le paure amplificate dopo la recente pandemia. La tecnica raffinata della stampa fotografica su carta di cotone, il lavoro sull’autoritratto come indagine introspettiva, la costruzione artigianale degli ambienti, la ricerca estetica decisamente calata nel presente ma con continui rimandi all’iconografia passata, sono alcuni degli elementi che hanno convinto la giuria a premiare Garritani. Scrive Nicoletta Colombo nel catalogo della mostra che Garritani è capace di creare “stanze delle meraviglie che fluttuano tra verità e illusione in un effetto di persistente ambiguità tra natura e sogno”.
Secondo Premio | Monica Mazzone (Milano, 1984)
Si è formata presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e lo IED di Milano. Attualmente insegna Cromatologia presso l’Accademia Aldo Galli di Como. È stata artista in residenza presso la NARS Foundation di New York, il MASS MoCA di North Adams e Lac o le Mon Foundation in Salento. Conduce la sua ricerca sulla possibilità di esprimere e percepire visivamente l’ossessione per la perfezione, avendo la geometria come principio guida. Le sue opere si traducono in “Immagini-Oggetto”, ossia dipinti, disegni e sculture checombinano bidimensionalità e tridimensionalità. Mazzone partecipa in modo autonomo alla revisione e alla messa in discussione dei punti fermi dell’arte astratta, in corso in questi ultimi anni. Nelle parole del professor Denis Viva: “Il risultato finale è una combinazione inestricabile tra controllo e imprevedibilità, bilanciamento e dinamismo, nettezza e polisemica. […] Il corpo non è distinguibile dalla geometria, il tempo dal prodotto, l’esecuzione dal coinvolgimento psichico”
Terzo Premio | Alessandro Nanni (Carpegna, 1991)
Dopo la laurea in Lettere Moderne conseguita all’Università di Bologna, nel 2016 si laurea in Fotografia dei Beni Culturali all’ISIA di Urbino. Inizia poi a collaborare con Paolo Semprucci nel campo della fotografa di architettura e beni culturali e con Simone Casetta nel campo della stampa analogica fine-art. Dal 2017 approfondisce i fondamenti della drammaturgia dell’immagine occidentale con Giovanni Chiaramonte, di cui è assistente alla didattica nel corso di Teoria, storia e tecnica della fotografia presso il corso di Televisione, cinema e new media dello IULM di Milano. Dal 2018 è photo editor della rivista internazionale di storia dell’arte “Arte Cristiana” (Milano) ed è docente di Fotografia presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Descritte in catalogo da Elena Pontiggia, e opere di Nanni sono dei frammenti. Non c’è nulla di aneddotico, potrebbero appartenere a qualsiasi luogo. Eppure il lavoro di Nanni non assomiglia a nessun altro, “l’artista coglie segni e tracce quasi impercettibili, in una sorta di minimalismo lirico, dove però è la luce di un giallo pallido o di un bianco nebbioso che rivela che nulla è minimo. Perché non c’è nulla che non possa essere rischiarato”.
Premio alla carriera | Marcello Morandini (Mantova, 1940)
Tra gli artisti più presenti nella collezione d’arte della Fondazione e noto al pubblico e ai critici tedeschi, è uno dei protagonisti dell’arte concreta.
Morandini “appartiene pienamente al secolo in cui è nato, il Novecento, che è stato il secolo del dubbio, della consapevolezza socratica del nostro non sapere. C’è anche l’ombra nella luce delle sue opere” scrive Elena Pontiggia nel catalogo che accompagna la mostra. “Le sue sono scacchiere metafisiche, tavole pitagoriche dell’essere e del non essere, costruzioni luminose in cui si annida l’oscurità, sia pure levitata e paradossalmente lucente”
Nella sua costante espansione, la Collezione si amplia anche grazie al Premio VAF: un progetto biennale a sostegno della giovane arte italiana. Se da un lato, il Premio consente alla Fondazione di incrementare il proprio patrimonio, dall’altro promuove l’arte contemporanea e le presenta al pubblico italiano e tedesco. Ogni due anni i più interessanti talenti italiani under 40 vengono selezionati dal Comitato scientifico della Fondazione VAF e presentati al pubblico con due mostre, in Italia e in Germania.
La preselezione degli artisti e delle artiste, realizzata per la prima volta sulla piattaforma digitale del sito web della Fondazione, ha permesso di valutare oltre un centinaio di application e dopo un attento esame delle varie posizioni artistiche il Comitato Scientifico della Fondazione VAF ha scelto i nomi dei 13 finalisti della mostra: Adriano Annino, Antonio Barbieri, Chiara Calore, Valentina Diena, Roberto Fanari, Debora Garritani, Teresa Giannico, Jacopo Ginanneschi, Monica Mazzone, Alessandro Nanni, Davide Quartucci, Michele Tajariol, Beatrice Taponecco.
Come per la scorsa edizione, la Fondazione VAF assegnerà anche quest’anno un primo premio del valore di 15.000 euro, un secondo premio del valore di 7.500 euro, e un terzo premio del valore di 5.000 euro. Chi vincerà, oltre al conferimento del premio in denaro, avrà diritto all’acquisizione dell’opera in concorso che entrerà a far parte della Collezione della Fondazione VAF.
Accanto al premio per giovani artisti, la Fondazione VAF assegnerà anche quest’anno un Premio alla carriera, circoscritto agli artisti documentati nella grande, enciclopedica collezione d’arte italiana della Fondazione. Un omaggio agli artisti di lungo corso che quest’anno presenterà le opere in collezione VAF di Marcello Morandini, artista, architetto, designer fra i più importanti rappresentanti dell’Arte Concreta in Europa.
In occasione dell’inaugurazione della mostra al Mart si terrà l’attesa cerimonia di premiazione degli artisti vincitori.
La mostra si completa con la pubblicazione di un catalogo, in edizione trilingue italiano, tedesco e inglese che documenta tutte le opere in mostra. L’editore è Manfredi.
Cover: Veduta della mostra. Ph Mart, Edoardo Meneghini, 2024